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Perché votare?

Innanzi tutto, votare è sia un diritto che un dovere. Indipendentemente che ci andiate o meno, tutto il circo delle elezioni(qualunque esse siano) ha un costo che prescinde dalla vostra partecipazione. E che comunque pagherete.

Quindi andate a votare. Potete annullare il vostro voto, scrivendo “Batman”, o scarabocchiando sulla scheda. Ma fareste un favore a chi non merita di salire per altrui rinuncia. Le europee, come elezioni, sono significative perché ci rappresentano in questo sgangherato bailamme chiamato Unione Europea dove, tra Von Der Leyen e Metsola e tante altre teste gloriose, sembrano essere ammattiti. Per non parlare dei candidati. Non bastavano i Vannacci e le Salis, perché adesso, immancabilmente, c’è Sgarbi pure in campo. Stiamo proprio messi bene.

Le ideologie non contano più niente. Hanno fallito con le loro promesse. Votare significa delegare a degli incompetenti che hanno la fama dalla loro, e la stupidità degli elettori a confermarli.

Personalmente, alle elezioni politiche nazionali ho sempre dato il voto disgiunto, seguendo fedelmente le nozioni di Giuseppe Sartori, un po’ come al casinò, scommettendo su rosso e nero. Si vince sempre. Infatti, il mio voto è andato a chi ha vinto, nonostante fosse per differenti schieramenti. Ma la politica non è un gioco. Non fraintendetemi. La politica è cosa seria. Così seria che abbiamo avuto una pornostar e tanti altri personaggi equivoci in Parlamento. Dunque in Europa una Salis sinistrorsa o un Vannacci destrorso o uno Sgarbi sboccatissimo non sono una novità. Anzi, confermano i mala tempora che viviamo da decenni. La carriera politica è peggio della prostituzione, ma con il fondoschiena degli italiani. Charles Bukowski sosteneva che “la differenza tra democrazia e dittatura è che in democrazia prima voti e poi ti fai comandare, in dittatura non si perde tempo”. Parole queste gravi, dette da un vecchio sporcaccione ubriacone folle. Ma con un piccolo fondo di verità.

Finora, non ho mai visto un governo, un partito o uno schieramento politico mantenere le promesse del loro programma elettorale, o almeno non integralmente. Ci ingannano, conoscono le nostre debolezze sfruttandole artatamente.

Se non fosse che io stesso sono contro l’astensionismo, vi consiglierei di non votare. Cui prodest? A chi giova? Non a noi elettori attivi, ma a chi diventa europarlamentare con tutti i benefeci connessi, parlocchiando ogni tanto quello che legge su un foglietto. L’Europa è una fregatura, e lo si è visto in molteplici occasioni. Finché la barca va, recitava la canzoncina…Ma questo è il Titanic. Si salveranno solo quelli in prima classe.

Andate a votare, e fatelo con coscienza. Nella peggiore delle ipotesi, votate per il male minore.

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