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Post Tg 2 Post: Padre Benanti e l’Intelligenza Artificiale

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“Abbiamo bisogno di guardrail etici e legali per evitare incidenti con l’Intelligenza Artificiale”.

Il mondo del lavoro sta per essere irrorato dalle nuove tecnologie, da nuovi strumenti, “una delle grandi questioni è quello che può accadere alle relazioni sociali e alla disuguaglianza”. Dichiarazione, questa, di Padre Paolo Benanti, consigliere di Papa Francesco per l’etica nella tecnologia.

“Una macchina è più abile nel surrogare compiti cognitivi alti che non bassi. Questo vuol dire che i primi lavori che potranno essere rimpiazzati dalla macchina sono parte di quei lavori che oggi sono meglio pagati nella società- aggiunge Benanti-. Questa transizione deve avvenire con categorie etiche, con un’attenzione agli ultimi, ai più fragili”.

Quella che avete letto è una precedente intervista alla Rai di Padre Benanti. Ieri sera è stato ospito della trasmissione su Rai 2 “tg2Post”. E ha replicato le solite inutili parole col dolcificante.

Lo vedete sempre bello, nella sua veste religiosa, sorridente mentre affronta uno degli argomenti più importanti e pericolosi dell’umanità, come se parlasse di cucina o altri argomenti “leggeri”.

A Tg2 Post il suo intervento è stato nuovamente inutile, visto che ancora non ha messo in guardia sulla effettiva pericolosità che l’algoritmo rappresenta per il genere umano. Si è parlato di normative per regolamentare l’uso dell’I.A., ma in sostanza la “macchinazione” progredisce aldilà della volontà EU senza sosta. Personalmente io ho visto l’evoluzione, dagli inizi degli anni 80 del secolo scorso, dove si usavano supporti magnetici di pochi bit, al moderno impiego digitale di terabite e oltre. Sono stati fatti passi da gigante, tant’è che già si possono sostituire voci e immagini umane a proprio volere.

Benanti non ha chiare idee su quale rischio stiamo correndo, o almeno , penso, in buona fede(!) gli abbiano imposto di non rivelare quanto noi meritiamo di conoscere al riguardo.

Innanzi tutto, l’orwelliana profezia è già presente nelle nostre vite, dove siamo spiati ogni nanosecondo, e i nostri dati vengono raccolti per i fini più vari. E’ la sostituzione dell’uomo che mi spaventa, e non la “placida” assistenza che Benanti evoca a favore dell’uomo da parte della macchina. Infatti il vero fine della tecnologia moderna non è la semplificazione dello sforzo umano, ma la sua totale sostituzione. Benanti su questo tace, adducendo invece blande spiegazioni che servono a riempire le teste vuote di chi non vede aldilà del proprio naso. Il Vaticano non si pronuncia realmente come dovrebbe, anche perché, “agli occhi” di una macchina, la concezione di DIO sarebbe un semplice virus. E chi crede in Dio, per la macchina, sarebbe un elemento “corrotto” da tale virus.

Cosa ci nascondono? A cosa stiamo andando rovinosamente incontro? Sostituiranno tutte le attività umane, e poi?

Sostituiranno anche l’uomo.

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