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Istat: rapporto sull’occupazione

SEDE ISTAT ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA

A gennaio diminuiscono gli occupati e i disoccupati, mentre aumentano gli inattivi. 

L’occupazione cala (-0,1%, pari a -34mila unità) tra gli uomini, sotto i 34anni, i dipendenti a termine, gli autonomi; cresce invece tra le donne e chi ha almeno 50 anni. Il tasso di occupazione scende al 61,8% (-0,1 punti). E’ quanto emerso dalle rilevazioni diffuse dall’Istat.

Mettendo a confronto il trimestre novembre 2023-gennaio 2024 con quello precedente (agosto-ottobre 2023), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,4%, per un totale di 90mila occupati. La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-3,5%, pari a -67mila unità) e alla stabilità degli inattivi.

Il numero di occupati, a gennaio 2024, supera quello di gennaio 2023 dell’1,6% (+362mila unità).

L’aumento riguarda uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 0,8 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+0,4 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.

Rispetto a gennaio 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-8,1%, pari a -162mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,3%, pari a -157mila).

Tasso di disoccupazione

A gennaio la diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-0,2%, pari a -4mila unità) coinvolge gli uomini, i 15-24enni e i 35-49enni; al contrario, la disoccupazione aumenta lievemente tra le donne e gli ultracinquantenni. Il tasso di disoccupazione totale è stabile al 7,2%, quello giovanile sale al 21,8% (+0,2 punti). La crescita del numero di inattivi (+0,5%, pari a +61mila unità, tra i 15 e i 64 anni) si osserva tra gli uomini e tra chi ha un’età compresa tra 15 e 49 anni; l’inattività diminuisce invece tra le donne e gli ultracinquantenni. Il tasso di inattività sale al 33,3% (+0,2 punti).

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