Idrogeno liquido anche per il volo degli aerei e, per testarne il nuovo impiego in aeronautica, è allo studio un digital twin dell’aeroporto di Milano Malpensa. A produrre il ‘gemello digitale’ dell’aeroporto milanese sarà la società italiana DigiSky, che si occupa di servizi di earth observation, nell’ambito del progetto europeo Alrigh2t che l’Ue ha finanziato con circa 10 milioni di euro e che mira a sviluppare tecnologie e processi di rifornimento innovativi che, utilizzando l’idrogeno liquido, contribuiscano a ridurre l’impatto ambientale del settore aeronautico, responsabile del 2.5-3% del totale delle emissioni di gas a effetto serra.
A guidare il progetto Alrigh2t c’è l’Enea, l’Agenzia nazionale italiana per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che guida una compagine di 21 aziende e enti di ricerca internazionali. E per l’Italia, oltre ad Enea, fanno parte del progetto Piaggio Aerospace, DigiSky, Sea, Atena. Le due soluzioni innovative affrontate nell’ambito del progetto, relative al rifornimento di idrogeno liquido – rifornimento diretto dell’aereo a terra e scambio del serbatoio (tank swapping) –, saranno dunque testate in due diversi aeroporti europei, a Parigi e a Milano, per poi confrontare modalità e prestazioni. Nello specifico, il progetto svilupperà e testerà tecnologie aeronautiche alimentate a idrogeno su vasta scala con l’obiettivo finale di portarle sul mercato.
Lo sviluppo di queste soluzioni, nell’ottica di una loro standardizzazione, spiega una nota, presenta numerose sfide legate in particolare alla gestione, alla movimentazione e alla fornitura dell’idrogeno negli aeroporti, anche con riferimento al mantenimento di alti livelli di sicurezza e alla protezione operativa. Nel progetto Alrigh2t, DigiSky avrà quindi il compito di mappare l’area aeroportuale di Milano Malpensa e, attraverso i risultati ottenuti con la fotogrammetria, realizzare il ‘digital twin’ dell’aeroporto. Sulla base di questo ‘gemello digitale’ verrà sviluppato un ambiente virtuale che consentirà l’addestramento degli operatori e la definizione dei protocolli operativi per gestire le operazioni di rifornimento diretto, nel rispetto dei requisiti ambientali, di sicurezza e normativi.
Un’anticipazione di come si opererà in questo ambiente virtuale è stata offerta da DigiSky a fine gennaio al Liason office Enea di Bruxelles, in occasione del kick off meeting che ha dato il via ai lavori. Nel corso dell’incontro, grazie all’utilizzo di visori, i partner di progetto hanno potuto sperimentarne le potenzialità in un contesto similare.
“L’ambiente virtuale – spiega il fondatore e Ceo di DigiSky, Paolo Pari – consente di riprodurre uno scenario fotorealistico, perché è lo stesso nel quale ci si troverebbe dal vivo con le condizioni in esso effettive”. “La differenza – aggiunge Pari – è che in questo scenario si possono simulare degli eventi che per loro natura sono molto pericolosi, come ad esempio intervenire in caso di incendio o più in generale in caso di anomalia ed emergenza. In un ambiente simulato si possono generare condizioni di addestramento anche a quegli eventi, in un contesto però sicuro. Sarà quindi possibile simulare varie situazioni”.