Home POLITICHE DELL'IMMIGRAZIONE E’ morto “il banchiere rosso”

E’ morto “il banchiere rosso”

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Nerio Nesi preferiva “banchiere di complemento” (ricoprendo le cariche tra le altre di vice presidente della Cassa di Risparmio di Torino e di presidente della Banca Nazionale del Lavoro), con una lunga militanza nella sinistra socialista con la vicinanza al suo leader, Riccardo Lombardo.

Nerio Nesi, morto all’età di 99 anni a Torino, sua città di adozione, è stato protagonista nell’industria e nella finanza come nella politica.

Dopo essere stato nella Democrazia cristiana, nel 1960 Nesi era entrato nel Psi, di cui a lungo è stato dirigente. In polemica con il segretario Bettino Craxi, nel 1982 lasciò il Partito Socialista; nel 1996 venne eletto alla Camera dei Deputati nelle fila di Rifondazione comunista e nel 2001 nelle fila dell’Ulivo (in quota PdCi). E’ stato anche ministro dei Lavori pubblici nel governo Amato II.

Personaggio di grande cultura, fu amico del grande filosofo torinese Norberto Bobbio, con cui si è confrontato ampiamente sui temi del liberal-socialismo, Nesi è stato studioso di Camillo Benso conte di Cavour, fino a diventare presidente della Fondazione Cavour, passando nel 2020 il testimone a Marco Boglione, per poi assumere la carica di presidente onorario. Anche per questo era cittadino onorario di Santena, dove ha sede il Castello Cavour che ospita la Fondazione.

Nato a Bologna il 16 giugno 1925, dopo aver partecipato alla Resistenza come giovanissimo partigiano in Emilia, Nerio Nesi si era laureato in Giurisprudenza all’Università della sua città. Iniziò la carriera lavorando dal 1950 al 1958, a Torino, alla direzione amministrativa della Rai, ricoprendo nel tempo gli incarichi di capo dell’Ufficio Fiscale e, poi, di direttore del Servizio Affari Amministrativi.

Dal 1958 al 1970 è stato direttore dei Servizi Finanziari del gruppo Olivetti di Ivrea. Nel 1965 era entrato nel sistema bancario: è stato vice presidente della Cassa di Risparmio di Torino, amministratore delegato della Banca Subalpina, consigliere di amministrazione della Banca Popolare di Milano, vice presidente dell’Istituto di Credito per le Imprese di Pubblica Utilità e, dal 1978 al 1989, presidente della Banca Nazionale del Lavoro. Pochi mesi prima del termine della presidenza Nesi, nell’agosto 1989, emerse lo scandalo dell’esposizione creditizia di Bnl, tramite la filiale di Atlanta, verso l’Iraq di Saddam Hussein. Nesi è stato il fondatore della prima società di leasing italiana e della società di studi sull’economia reale “Nomisma”.

Nesi ha pubblicato cinque libri a carattere economico molto professionali: “Le banche della crisi”, “Il codice delle nomine bancarie”, “Banchiere di complemento”, “Capitalismo e globalizzazione”, “Epistolario con Norberto Bobbio”.

Nel 1995 Nesi entrò nel Partito della Rifondazione Comunista e venne eletto deputato in Liguria nel 1996: fu presidente della Commissione Attività Produttive, Commercio, Turismo e Ricerca Scientifica alla Camera. Nel 1998 però si staccò dal partito di Fausto Bertinotti, in quanto contrario alla sfiducia che il Prc diede al governo di Romano Prodi e fu tra i fondatori del Partito dei Comunisti Italiani. Durante secondo governo guidato da Giuliano Amato fu ministro dei Lavori pubblici dal 28 aprile 2000 al 12 giugno 2001. Alle elezioni regionali del 2000 si candidò per il PdCI alla presidenza della Regione Lombardia ottenendo il 2,0% dei suffragi.

Nel 2001 si candidò di nuovo per il PdCi come deputato in Liguria e venne eletto nella coalizione dell’Ulivo, assumendo alla Camera la carica di vice presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici. Nel marzo 2004 uscì polemicamente dai Comunisti Italiani per aderire ai Socialisti Democratici Italiani con i quali partecipò al progetto di “Unità Socialista”. Nel 2008 si era avvicinato al Partito Democratico.

Nesi è stato presidente della Associazione Culturale Italia e Spagna, presidente della Fondazione Gianfranco Pittatore di Alessandria, presidente della Associazione Nazionale Riccardo Lombardi, consigliere della Fondazione della Bnl – Gruppo Bnp Paribas, presidente onorario del Comitato di Coordinamento delle Associazioni dei Piccoli Azionisti, presidente onorario della Associazione Parlamentare “Juventus Club Giovanni Agnelli”. Gli sono stati conferiti i titoli onorifici di Cavaliere di gran croce della Repubblica e Cavaliere del Lavoro, Cavaliere di Gran croce dell’ordine di Isabella la Cattolica. Nel 2001 si è sposato con la cardiologa Patrizia Presbitero.

Una carriera ed un curriculum vitae davvero pieno e molto professionale. Ha contribuito alla cultura in Italia, come storico, e come economista. Ma soprattutto non ha mai perso l’impegno politico, entrando in polemiche di cui ha mantenuto la coerenza ideologica che lo ha contraddistinto.

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