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L’anno del Dragone: incognita Cina

Come affrontare le conseguenze del mercato cinese? Nel giudicare la seconda economia al mondo siamo mossi (da sempre) da pregiudizi e stereotipi.    Ma il Dragone continua a ricoprire ancora oggi un’importanza geopolitica ed economica senza pari..

E’ necessario comprendere le sue dinamiche, perché la Cina giocherà un ruolo importante nel futuro e nel mondo che verrà.

Di questo aspetto ne sono convinti gli esperti di UBS Asset Management che hanno dedicato l’ultima edizione della loro pubblicazione sugli investimenti Panorama, proprio alla Cina. 

La Cina dimostra essere all’avanguardia nelle tecnologie rinnovabili, privilegia la sicurezza alla libertà, è attenta alla società e all’ambiente in modi che noi occidentali non riusciamo ancora a comprendere.

Nella sezione intitolata “Un nuovo manuale per capire la Cina” Barry Gill, head of investments di UBS AM intervista l’economista cinese Keyu Jin che sradica alcuni falsi miti e preconcetti e afferma che una generazione di giovani, totalmente diversi, rimodellerà l’economia e il futuro del Paese. 

Nonostante il lungo periodo di crescita elevata della Cina si è ormai concluso, esistono ancora nel paese delle interessanti opportunità, come sottolineano i gestori e analisti Evan Brown e Sylvia Liang: “Non c’è dubbio che l’economia cinese nel 2023 è stata deludente e nei prossimi anni dovrà affrontare notevoli sfide per abbandonare il modello di crescita incentrato sul credito e sul settore immobiliare”. Ad ogni modo esistono delle opportunità secolari sottovalutate, soprattutto nei settori di tecnologia avanzata che rivestono un’importanza geostrategica.

Da non dimenticare le opportunità offerte dalle A-Share cinesi nell’ambito degli investimenti in indici, e lo yuan digitale. Il ruolo del dollaro statunitense come valuta principe delle riserve monetarie mondiali non è ancora stato messo in discussione, ma l’alternativa cinese, pioniera delle valute digitali delle banche centrali (CBDC, central bank digital currency), un giorno potrebbe stravolgere lo scacchiere della finanza globale ed imporsi giustamente negli scambi.

Infine come sostiene Lucy Thomas, head of sustainable investing and impact nel documento Cina a emissioni zero non è pensabile fermare il cambiamento climatico senza la Cina. “Negli ultimi anni la Cina ha registrato un’incredibile crescita della finanza green che riflette i rapidi progressi nel campo dell’energia pulita, dei trasporti a basse emissioni di carbonio e di altri settori” ha concluso Thomas.

Non dimenticate che sono sempre i numeri a fare la differenza, e i numeri la Cina li possiede, a stragrande maggioranza.

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