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Storie di proteste agroalimentari: da Ercolina a Ercolina II

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Mi stavo chiedendo che fine avesse fatto Ercolina. Ve la ricordate? Era la mucca “simbolo” della protesta degli allevatori produttori di latte sul finire degli anni ’90.

Oggi c’è Ercolina II, erede della famosa bovina simbolo delle “quote latte”.

Ercolina II è arrivata a Sanremo, accompagnata dagli allevatori, per le manifestazioni contro le leggi europee. L’erede della storica Ercolina, “mascotte” dei Cobas del latte nel 1997, rappresenta un simbolo di protesta. Secondo i manifestanti le leggi europee metterebbero a rischio anche la vita degli animali. “Siamo con ‘Ercolina due’ per sensibilizzare il problema, visto che questo è un animale portatore di pace”, ha detto uno degli allevatori, Cristian Belloni. “Se vogliono produrre latte e carne sintetici, porteranno molti animali a non esserci più. Va a finire che la carne sintetica sarà destinata ai poveri, mentre quella normale sarà appannaggio dei ricchi”, ha detto.

Ercolina divenne celebre nel 1997, durante una manifestazione dei Cobas del latte in piazza San Pietro a Roma. Gli allevatori, guidati dal leghista Giovanni Robusti e da Roberto Baldini, erano partiti da Pavia trasportando l’animale su un furgone, con l’obiettivo di portarlo direttamente a Palazzo Chigi al cospetto dell’allora presidente del Consiglio Romano Prodi(detto “il mortadella”). D’accordo con le forze dell’ordine, però, si fermarono in piazza San Pietro. Durante le proteste, la mucca Ercolina veniva munta in pubblico, fotografata dai passanti e inquadrata dalle telecamere. Divenuta un simbolo e un’attrazione, venne regalata a papa Giovanni Paolo II (di lei però si occupò Monica Cirinnà, che allora era responsabile dell’ufficio Diritti degli animali del Comune di Roma) e, successivamente, fu affidata alla comunità Incontro di don Pierino Gelmini.

Oggi nelle piazze italiane è apparsa la sua “erede”: Ercolina II. La sua prima apparizione è avvenuta domenica 4 febbraio, durante le proteste in piazza Duomo a Milano. La mucca, accompagnata dagli allevatori, è stata ancora una volta munta in pubblico, sollevando diverse polemiche da parte degli animalisti. “Oltre allo stress e allo spavento vissuti durante il trasporto verso Milano prima e durante l’attraversamento del caotico centro urbano poi, questa mucca ha dovuto subire un momento delicato come quello della mungitura circondata da centinaia di persone”, ha denunciato “Animal Equity”, associazione animalista.

Ma è proprio in difesa di Ercolina II che la protesta deve andare avanti. Oggi l’UE mette in ginocchio l’agroalimentare nostrano, imponendo restrizioni a vantaggi di produttori esteri, domani chissà cosa sarà in grado di ideare, con l’avanzare del sintetico e de “l’insettario”.

Come precedentemente dichiarato, sostengo la protesta e i “trattori” hanno la mia solidarietà e godono della mia stima, perché comprendo il disagio che soffrono. Quando vedo i loro cartelli( analoghi nelle varie lingue dei colleghi UE) “la nostra fine la vostra fame”, non posso fare a meno di dire “è vero”.

Curiosità: Sono andato a fare la spesa tempo fa in un supermercato appartenente ad una delle grandi catene di distribuzione in Italia(marchio italiano, si intende) e l’occhio mi era caduto su una bella vaschettina di uva. Istintivamente l’ho acquistata. Arrivato a casa, ho sbirciato l’etichetta, con la dicitura quasi microscopica. Provenienza: INDIA.

Con tutta l’uva di qualità, controllata(ma fosse anche selvatica, perché no) che abbiamo qui in Italia, devono proprio farsela venire dall’India?

E per la cronaca, l’ho appena assaggiata e mi è partito un “Bleah” di disgusto, rinforzato ancor di più dopo aver saputo la provenienza.

Non farò il nome della grande catena di distribuzione dove è in vendita, ma vi invito, non per spirito campanilistico, ma semplicemente per non farvi ingannare da chi fa dell’italianità il proprio vessillo, a controllare la provenienza e a scegliere sempre e solamente prodotti nostrani.

Ma poi, mi domando io, c’era proprio bisogno di far fare all’uva indiana oltre 6600 km?

Ministro Lollobrigida, le chiedo risposta.

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