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Una “pigna” per la Ferragni

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Non si placano le polemiche sul caso Chiara Ferragni con le aziende che, una dopo l’altra, si sfilano dalle partnership siglate con l’influencer. Dopo che anche Cartiere Paolo Pigna ha scelto di interrompere i rapporti commerciali, Ferragni ha optato per le vie legali. A rischio ci sarebbero le royalties di Fenice, la società che gestisce in licenza il brand “Chiara Ferragni”. Non si tratta di briciole solo nel 2021 da bilancio le royalties valevano 4,6 milioni. 

In una nota diffusa nelle scorse ore, Fenice Srl, contesta la legittimità della decisione di Pigna, definita come «strumentale e contraria al dovere di buona fede». L’entità del contratto non è nota ma Pigna aveva avviato una collaborazione con l’influencer per la promozione di alcuni prodotti per la scuola tra cui quaderni, matite e astucci. Il lancio della partnership risale al 18 agosto 2021, con molti item della collezione Chiara Ferragni x Pigna immediatamente sold out in poche ore. Quattro anni dopo la risoluzione del contratto da parte dell’azienda bergamasca che spiega come la decisione sia stata assunta «nel rispetto del proprio codice etico aziendale che esclude la collaborazione con soggetti terzi sanzionati dalle autorità competenti per aver assunto un comportamento non etico, corretto e rispettoso delle leggi». La controversia sarà quindi risolta in tribunale. 

Nella nota la società di cui Ferragni è amministratrice delegata lancia anche un monito, sottolineando come «analoghe iniziative di tutela verranno prese nei confronti dei soggetti che abbiano messo in atto comportamenti in violazione dei contratti di collaborazione in essere e pertanto degli interessi di Fenice». Una comunicazione resasi necessaria dopo il caso del pandoro Balocco e le ultime notizie riguardo alle indagini della procura di Milano che ha già avviato accertamenti sui rapporti di collaborazione dell’imprenditrice. Non solo con Balocco  ma anche con Dolci Preziosi e con la casa produttrice della bambola Trudi. 

La prima a sganciarsi nel caso Ferragni è stata Safilo. L’accordo pluriennale con l’azienda degli occhiali era stato annunciato nel 2021 e aveva avuto un impatto concreto in Borsa per l’azienda. Dopo la notizia della partnership il titolo era balzato in alto, guadagnando fino al 13%. Tanto che sui giornali si leggeva di un presunto “effetto Ferragni”. Si stima che al tempo Safilo avesse guadagnato fino a 50 milioni di euro.  L’effetto Ferragni però è un boomerang ora che l’influencer è al centro delle polemiche dopo la multa di un milione alle sue due società Fenice e TBS Crew, che gestiscono parte delle sue licenze. Anche Coca Cola avrebbe bloccato uno spot con Ferragni la cui diffusione era prevista per la fine di gennaio. 

I contratti attualmente in corso

Chi resta in affari con l’influencer? Ferragni negli anni ha siglato molte partnership e contratti. Tra quelli più noti l’accordo di licenza quinquennale con Monnalisa per creare abbigliamento e tute per bambini a partire dalla collezione autunno 2021. Ferragni risulta poi ancora testimonial Pantene. Mentre l’accordo più recente accordo sarebbe quello siglato nel 2023 con Arval Cosmetici. Al 2021 risale anche la partnership con Nespresso con tanto di Temporary Cafè aperto a Milano e una collezione in edizione limitata presentata a marzo 2023. Anche il gruppo Aeffe ha un accordo di licenza con Chiara Ferragni. Nel dettaglio un accordo di licenza pluriennale con Velmar, società del gruppo specializzata in intimo e costumi. Tra 2020 e 2021 sono poi state strette licenze con Swinger, per la gioielleria con Morellato oltre che con Mofra, che si occupa di calzature e Nanan, specializzata in prodotti per l’infanzia.

L’imprenditrice è ad di Fenice Srl: nel 2021 la società che gestisce le sue licenze dichiarava 4,6 milioni (+300%) di ricavi delle royalties. Fenice conta un giro d’affari da 61 milioni di euro e ha chiuso il 2022 con ricavi per 14,2 milioni, in crescita del 115% sul 2021. I ricavi netti della sua seconda società, la Tbs Crew, sono invece passati dai 7,1 milioni del 2021 ai 14,6 del 2022 (+105%). Nel 2023 Fenice dovrebbe arrivare a 71 milioni e quello di Tbs Crew a 18,9 milioni di euro, con utili netti complessivi pari a 8,5 milioni.

Vedremo.

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