Dopo le polemiche sul giorno della memoria dei fatti di Acca Larenzia e croci celtiche, i militanti di destra espongono uno striscione al posto della scritta abusiva fatta smontare dall’ex sindaca Raggi(M5S).
CasaPound Italia si autoproclama ambasciata temporanea del Texas a Roma, nel palazzo di proprietà del demanio occupato abusivamente nel 2003 per presunte finalità abitative, poi smentite dalle sentenze dei giudici che hanno invece ufficializzato l’intento unicamente politico.
L proclamazione avviene tramite un comunicato stampa, a favore delle politiche secessioniste del Texas contro le politiche migratorie americane, e con uno striscione ben visibile appeso laddove in passato si ergeva la scritta abusiva «CasaPound», fatta smontare (2019) dall’allora sindaca Virginia Raggi(M5S), che riavviò le procedure per sgomberare l’immobile, nella lista degli stabili da liberare ma ancora in mano al gruppo di militanti di destra che in quello stabile, nelle stanze interne e pure sul tetto, organizzano dibattiti, ritrovi e serate.
Il comunicato:
“La minaccia di secessione del Texas contro l’incapacità del governo federale statunitense nel gestire l’emergenza immigrazione è l’ennesimo segno che, anche nella patria del più bieco progressismo, il castello di carte inizia a scricchiolare e a perdere pezzi. Frontiere aperte, integrazione, sogno americano si rivelano quello che sono: menzogne distruttive. Lo diciamo senza mezzi termini, soprattutto perché in Europa queste menzogne stanno contribuendo ad sradicare, sostituire e cancellare storia, cultura, identità. Contro il progressismo a stelle strisce che ha rovinato le nostre nazioni, CasaPound si schiera col Texas diventandone ambasciata temporanea, nella speranza che la Texit si realizzi sfaldando e affossando dall’interno gli Stati Uniti”.
La storia dovrebbe ritenersi, universalmente, maestra dell’umanità. Ma sembra che per alcuni la stupidità valga più di qualsiasi insegnamento.
Liberi, liberissimi di esporre le proprie “ragioni”, ma questa è stupidità, o forse, più banalmente, un semplice infantile tentativo di fare scalpore.