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Scienza ed Economia: Einstein Telescope

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Una cordata italiana vince la gara da 12 milioni per lo studio di fattibilità.

Nuovo e grande passo avanti per il super progetto dell’Einstein Telescope (ET) che andrà a caccia delle famigerate onde gravitazionali. L’Istitutto Nazionale di Fisica Nucleare ha annunciato che è stato assegnato ad una cordata di aziende italiane guidate dalla Rocksoil il bando da 12 milioni di euro per lo studio di fattibilità. Si tratta del principale bando di gara del progetto Pnrr Etic – Einstein Telescope Infrastructure Consortium e rappresenta un passo avanti strategico nel testa a testa che vede la Sardegna e l’Euroregione Mosa-Reno contendersi la sede di questa imponente infrastruttura scientifica.

L’Istituto rende noto che “dopo una accurata selezione che ne ha verificato le capacità tecniche e la solidità dell’esperienza precedente, un raggruppamento di aziende italiane che operano a livello internazionale guidata da Rocksoil spa ha assunto l’incarico per realizzare lo studio di pre-fattibilità tecnica ed economica della grande infrastruttura di Einstein Telescope in Sardegna”. La cordata è composta da Rocksoil spa, Leonardo Consorzio Europeo per l’ingegneria e l’architettura, Ferro Ingegneria srl, Criteria srl, Inar srl, Gdp Geomin srl, Geotec spa.

Rocksoil, a capo della cordata, è una società di ingegneria che conta sulla sinergia di professionalità di alto livello di ingegneri, geologi, architetti, ed è un’azienda leader nel settore della progettazione di opere in sotterraneo ad alto contenuto tecnologico, di fondazioni speciali e opere di stabilizzazione e di servizi monitoraggio geotecnico e strutturale, tanto da vantare nel suo curriculum rilevanti esperienze internazionali quali i lavori di infrastrutture, come pozzi, tunnel e caverne, necessarie per il progetto High Luminosity Lhc del Cern a Ginevra, la galleria di base del Brennero, la progettazione della stazione Al Diwani della Metropolitana di Doha Red Line North Underground in Qatar, oltre a lavori per la realizzazione di tunnel autostradali in Slovacchia e metropolitani in Danimarca, per citare i lavori più recenti.

Non solo è un’ottima notizia economica, ma anche scientifica. Il mio collaboratore Nicola Gallo mi fa sapere che “L’onda gravitazionale è una perturbazione dello spaziotempo che si propaga con carattere ondulatorio. Fu prevista nel 1916 nell’ambito della teoria della relatività generale, ecco il perché del nome Einstein al telescopio. Secondo Gallo stiamo appena sbirciando verso qualcosa di così grande da poter rivoluzionare la Fisica ed apportare all’umanità nuove scoperte utili e quanto mai rivoluzionarie.

“La teoria di Einstein prevede che ogni corpo in accelerazione, non dotato di una distribuzione di massa a simmetria sferica, può emettere onde gravitazionali. Questo significa che anche un essere umano, un’auto o un aereo possono emettere onde gravitazionali, ma le loro accelerazioni e masse sono così piccole da renderne la rilevazione impossibile con gli strumenti attuali. Le onde gravitazionali, a parte causare l’effetto di modifica delle distanze spazio-temporali prima menzionato, interagiscono molto debolmente con la materia, di conseguenza viaggiano quasi indisturbate per miliardi di anni-luce, permettendoci di sondare le aree più remote del cosmo.”

Notevole.

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