In occasione del Safer Internet Day 2024 la Fondazione S.O.S Telefono Azzurro organizza a Milano e Roma, il 5 e 6 febbraio, l’evento “Ci arriva anche un bambino” due giornate di dibattito dedicate al futuro dei ragazzi nel mondo digitale.
Gli adolescenti sono sempre di più consumatori di servizi internet e questo permette a chi li fornisce di raccogliere dati di ogni tipo, soprattutto quelli dei più piccoli.
Come emerso dalla nuova ricerca di Doxa Kids, in collaborazione con il Politecnico di Milano, il 42% dei ragazzi usa l’Intelligenza Artificiale per trovare risposte a problemi che non riesce a risolvere.
E’ davvero preoccupante, come dimostrano gli anni d’esperienza di Telefono Azzurro, notando come, ultimamente, un numero sempre crescente di adolescenti utilizza i chatbot per provare a trovare soluzione ai propri problemi personali e spesso anche psicologici.
Per la Fondazione S.O.S Telefono Azzurro è fondamentale identificare maggiori tutele nei confronti di bambini e adolescenti mettendo il loro valore e la loro dignità al centro dell’attenzione.
Il dibattito “Ci arriva anche un bambino” coinvolgerà esperti accademici, istituzioni e aziende per affrontare il tema.
«Il nostro obiettivo è di contribuire a gettare le basi per azioni ad alto impatto e su più livelli – istituzionale, aziendale ed educativo – che tutelino i diritti dei bambini e degli adolescenti in rete. Crediamo infatti che sia responsabilità di istituzioni, aziende e comunità di proteggere i minori dai rischi del web e delle nuove tecnologie di AI. È necessario intervenire però non semplicemente sul piano della sicurezza e del controllo ma bisogna mettere in campo azioni educative in grado di garantire la completa tutela del minore e allo stesso tempo di rendere il minore consapevole dei rischi presenti in rete e per questo in grado di evitarli” – dichiara Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro.
Le generazioni attuali di bambini e ragazzi e quelle future rischiano seriamente di confondere e fondere realtà fisica con quella digitale, reale col virtuale. Bisogna tutelare l’identità umana contro la minaccia dell’intelligenza artificiale, che deve essere solo un mero strumento, non la sostituzione dell’umano, altrimenti che ne sarà di loro?