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Ocse: PIL Italia, dati, numeri e previsioni

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PIL atteso a+ 0,7% quest’anno e accelerazione al + 1,2% nel 2025: l ‘OCSE conferma nuovamente le previsioni di crescita economica dell’Italia. Le stime, sono in linea con quelle indicate nell’Economic Outlook dello scorso 29 novembre, reiterate nel rapporto sull’economia italiana pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione allo sviluppo economico il 22 gennaio.

PIL Italia +0,7% nel 2024

Riviste al ribasso le previsioni inflattive sull’Italia: dopo il 5,9% della media 2023 ora per quest’anno si attende che il “carovita” mostri un netto rallentamento all’1,8%, mentre nel 2025 dovrebbe esserci una leggera risalita al 2,2%. Le stime segnano un taglio di 0,8 punti percentuali sull’inflazione attesa per quest’anno e di 0,1 punti percentuali su quella del 2025. Per l’inflazione di fondo(ossia “depurata”dei prezzi di energia, alimentari e altri beni volatili)in Italia l’Ocse prevede 2,4% quest’anno (0,7 punti percentuali in meno rispetto a novembre) e 2,2% nel 2025 (0,3 punti percentuali in meno).

Nel 2025 la crescita dovrebbe accelerare

Sono viste al ribasso le previsioni di crescita economica per l’insieme della zona euro, allo 0,6% quest’anno (0,3 punti percentuali meno rispetto a novembre) e 1,3% il prossimo (0,2 percentuali in meno). Per la Germania stima dopo un meno 0,1% del Pil nel 2023 un più 0,3% quest’anno (0,3 punti percentuali in meno da novembre) e un 1,1% nel prossimo (-0,1 punti). Per la Francia 0,6% di crescita quest’anno (-0,2 punti in meno) e 1,2 il prossimo (dato invariato rispetto a novembre). L’attesa di crescita più forte riguarda la Spagna con l’1,5% quest’anno (più 0,1 punti) e più 2% il prossimo (dato invariato).
Ritoccate al rialzo le previsioni di crescita economica globale di quest’anno al 2,9% mentre è confermata l’attesa sul 2025 al 3%.

Zona euro, i numeri OCSE

Riviste al ribasso le previsioni di inflazione per la media dell’area euro e dopo il 5,4% del 2023 quest’anno il carovita dovrebbe moderarsi al 2,6%, più che dimezzato e 0,3 punti percentuali inferiore alle stime dello scorso novembre. Stimata un’ inflazione 2025 al 2,2%, in questo caso il ritocco al ribasso è stato di 0,1 punti percentuali. Per l’inflazione di fondo l’Ocse prevede 2,6% quest’anno (0,5 punti percentuali in meno rispetto a novembre) e 2,2% il prossimo (0,1 punti percentuali in meno).

Incognita sul Medio Oriente

Riguardo gli attacchi degli yemeniti Houthi alle navi nel Mar Rosso “se persistenti, potrebbero aggiungere fino a 0,4 punti percentuali all’inflazione dei prezzi nell’area Ocse per la fine dell’anno”. Lo ha affermato il segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, Mathias Cormann nella conferenza stampa di presentazione dell’Economic Outlook .
L’impossibilità di utilizzare per via marittima il canale di Suez, dovendo usare la rotta alternativa che doppia il Capo di Buona Speranza, ha poi rilevato la capo economista dell’Ocse, Clare Lombardelli, fa aumentare i tempi di viaggio per navi e petroliere di 10-14 giorni. “I costi risultano raddoppiati rispetto a fine anno – ha detto – ma restano sotto livelli” che avevano raggiunto durante i lockdown imposti a motivo del Covid”.

In economia si presentano sempre elementi “aleatori” che inficiano le aspettative. Ciò va al di là di qualsiasi previsione, a meno che non si verifichino quelle determinate circostanze che portano conseguentemente a tener conto degli eventi. E’ il caso della guerra in Ucraina, come anche Gaza o l’impossibilità di garantire una rotta “pacifica” nel Mar Rosso per le esportazioni. In più, restano sempre incognite come l’approvvigionamento energetico e lo spettro di nuove pandemie.

(Fonte:qui Finanza, per il grafico:Fanpage))

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