Home Cronaca Un boss sottochiave tradito dalla bella vita(in latitanza)

Un boss sottochiave tradito dalla bella vita(in latitanza)

122
0

Il capo della mafia garganica è stato catturato in un ristorante a Bastia, in Corsica. Era a cena con la compagna. Un anno fa la rocambolesca evasione col classico lenzuolo dal carcere di Nuoro.

Marco Raduano utilizzava documenti italiani con un nome falso, si spostava con auto costose ma ovviamente rubate, dormiva in costosi residence e frequentava ristoranti di lusso. L’ultimo è stato “U spurtinu” di Aléria, sulla costa occidentale della Corsica, dove i Carabinieri del Ros e la Gendarmerie francese, giovedì sera, hanno interrotto la cena “romantica” che Marco Raduano stava per iniziare con la donna con cui aveva una relazione.

Il boss della mafia foggiana, evaso clamorosamente 11 mesi fa dal carcere di Nuoro con un lenzuolo, non si aspettava di essere catturato e si è mostrato sorpreso quando i carabinieri del Ros gli hanno stretto le manette ai polsi. I militari lo hanno rintracciato attraverso un’attività investigativa sofisticata durante la quale hanno utilizzato importanti mezzi tecnologici assieme a tecniche tradizionali.

Chi lo ha “beccato”

E’ lo stesso gruppo operativo speciale che ha catturato nel gennaio del 2023 il superlatitante e boss indiscusso di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, scomparso nel settembre del 2023. Martedì scorso, invece, il gruppo operativo, in collaborazione con l’Unidad Central Operativa della Guardia Civil Spagnola, aveva arrestato il braccio destro di Raduano, Gianluigi Troiano, 30 anni, rintracciato ad Otura, piccolo centro nei pressi di Granada. «La cattura all’estero di due pericolosi latitanti rappresenta un altro duro colpo inferto alla criminalità organizzata», ha spiegato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. «Grazie alle capacità investigative delle nostre Forze dell’ordine e alla cooperazione con le autorità francesi e spagnole, è stato possibile chiudere il cerchio sui due criminali, assicurandoli alla giustizia», ha aggiunto il titolare del Viminale. I due giravano con documenti italiani falsificati. Ovvio.

«Le indagini – come ha sottolineato il comandante provinciale dei carabinieri di Foggia, il colonnello Michele Miulli – ora continuano per individuare la rete dei fiancheggiatori che ha permesso la loro latitanza». Marco Raduano si era reso protagonista di una rocambolesca evasione, il 24 febbraio del 2023, dal penitenziario di alta sicurezza di Badu ‘e Carros a Nuoro: era fuggito calandosi dal muro di cinta con delle lenzuola annodate. E la sua fuga, a Vieste, fu festeggiata dalla mala locale con i fuochi d’artificio. Su di lui gravano condanne che avrebbe dovuto finire di scontare nel 2046. Una ventina di giorni prima della fuga, il 3 febbraio dell’anno scorso, gli era stata notificata una nuova condanna definitiva a 19 anni di reclusione, più tre anni di libertà vigilata. Si tratta di una condanna legata alla maxi operazione antimafia ‘Neve di Marzò, coordinata dalla Dda di Bari e portata a termine a Vieste nell’ottobre del 2019 quando fu sgominata un’associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico, aggravata dal metodo mafioso, che utilizzava anche armi da guerra.

I capi di imputazione a suo carico

Troiano era evaso nel settembre 2021 dagli arresti domiciliari che stava scontando a Campomarino, in provincia di Campobasso, e da quel momento aveva fatto perdere le proprie tracce. Dovrà scontare 9 anni e 2 mesi di reclusione. Marco Raduano è attualmente imputato per l‘omicidio di Giuseppe Silvestri (compiuto a Monte Sant’Angelo il 21 marzo del 2017) e per l’omicidio di Omar Trotta (Vieste, 27 luglio del 2017), delitto per il quale è anche imputato, in concorso, Gianluigi Troiano. «»Gli arresti sono un grande successo della squadra dello Stato, che a Foggia sta dando grandi risultati« – ha sottolineato il procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi -. Sui social si era diffusa la notizia di un’invincibilità dei latitanti. Ma così con è. Noi li catturiamo».

Un plauso alle Forze dell’Ordine e ai P.M. che hanno assicurato alla Giustizia questo pericoloso criminale.

Un ringraziamento anche alle autorità Corse per il coordinamento.

(Fonti:LaRepubblica,IlMessaggero)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui