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Nonostante i “gufi” il PIL italiano cresce

Mentre l’opposizione( usiamo i nomi di Schlein & co.) parla e straparla, la maggioranza agisce e i risultati confermano che quella intrapresa dal governo Meloni è la strada adatta, visti i tempi. L’ultima conferma di “buon lavoro” è arrivato dall’Istat, che ha certificato un aumento dello 0.7% del Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, nel 2023 rispetto al 2022. Si tratta di una stima preliminare, che è comunque indicativa, relativa al quarto trimestre dell’anno.

L’Istat tiene a precisare che “i risultati dei conti nazionali annuali per il 2023 saranno diffusi il prossimo 1 marzo, mentre quelli trimestrali coerenti con i nuovi dati annuali verranno presentati il 5 marzo”. La variazione acquisita per il 2024 è +0.1%, aggiunge l’istituto nel comunicato. L’aumento dello 0.7% del quarto trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 rappresenta un aumento dello 0.2% rispetto al terzo trimestre e un aumento dello 0.5% in termini tendenziali. “La stima preliminare del quarto trimestre 2023 riflette una flessione del comparto primario ed un aumento sia del settore industriale sia dei servizi. Dal lato della domanda, la componente nazionale misurata al lordo delle scorte è in diminuzione, mentre si stima un aumento della componente estera netta”, annuncia l’Istat.

Nel contesto dell’Eurozona, la crescita dello 0.2% dell’Italia risulta essere superiore rispetto a quella complessiva dell’Eurozona, pressoché stabile, così come nell’Unione europea. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili i dati relativi al quarto trimestre del 2023, il Portogallo, con un incremento dello 0.8%, ha registrato l’aumento maggiore rispetto al trimestre precedente, seguito da Spagna, +0.6%, Belgio e Lettonia, entrambi 0.4%. Si registrano cali in Irlanda, che ha segnato un -0.7%, Germania e Lituania, entrambi con un -0.3%. Secondo una prima stima della crescita annuale per il 2023, basata su dati trimestrali destagionalizzati e corretti per il calendario, il Pil di Unione Europea ed Eurozona è aumentato dello 0.5% meno rispetto all’incremento dello 0.7% che ha fatto segnare l’Italia. In aumento anche la Francia, con un +0,7% e la Spagna, del 2%. La Germania risulta invece in calo dello 0,2%.

Anche se si procede sempre con uno “zero” iniziale, è meglio che sotto. Non notevole, ma accettabile.

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