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Occasione “ghiotta”: Granchio blu in menu Eataly

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Nei ristoranti Eataly, di Torino, Milano, Roma, Genova e Trieste arrivano adesso i ravioli al granchio blu. Li si potrà gustare al tavolo, ma anche portarli via in vaschetta per cucinarli comodamente a casa(fresh takeaway), previa corso su come preparare il crostaceo organizzato dalla stessa Eataly. Il gruppo, che ha annunciato la gustosa novità con un post su Facebook, intende così dare il suo contributo per trovare un impiego al killer crostaceo delle vongole, che soltanto quest’estate ne ha falcidiate fino al 70%.

Secondo un sondaggio di Fedagripesca Confcooperative, otto italiani su dieci sono spinti ad assaggiare piatti a base di granchio blu per moda o curiosità. In Italia manca ancora una cultura gastronomica per questo prodotto, che invece negli Stati Uniti viene venduto a 100 dollari al chilo. Nonostante le potenzialità, i pescatori nostrani restano critici rispetto ad iniziative come quelle di Eataly: «Non saranno purtroppo i ravioli a salvare le nostre vongole dal granchio blu – sostiene Paolo Tiozzo, vicepresidente di Fedagripesca – iniziative come queste sono ininfluenti nella battaglia per debellare questa specie aliena. Per uscire dal guado occorre, invece, una pesca intensiva dei granchi con strumenti mirati e il supporto della ricerca scientifica per creare degli argini a questo invasore».

I pescatori sono costretti a disfarsi via il 90% dei granchi blu pescati, dai quali guadagnano al massimo 1,50 al chilo, perché la maggior parte degli esemplari sono troppo piccoli e non sono richiesti dal mercato gastronomico. Per mantenere alta l’attenzione su quello che resta un vero e proprio flagello per gli allevatori di cozze e vongole, i pescatori di Goro, Porto Tolle e Comacchio lo scorso Natale hanno fatto realizzare delle cartoline di auguri al tema granchio blu, da affrancare e spedire alla premier Giorgia Meloni.

Curiosità: il mio collaboratore Nicola Gallo mi fa notare che nelle nostre acque già da diverso tempo, causa tropicalizzazione, sono arrivati i “pesci scorpione”(detti anche Leone per la cresta), appartenenti alla famiglia degli scorfani, con spine velenose che causano molto dolore al contatto, ma dalla carne saporita, al pari della rana pescatrice. I granchi blu sono l’inevitabile conseguenza della “globalizzazione marittima”, sicché specie aliene trovano nuova casa nei nostri fondali. Ma anche la mano dell’uomo contribuisce, come nel caso dei gamberi killer nelle acque dolci, o il pesce siluro.

Dopo le cavallette bio, potremmo imparare ad apprezzare, alla moda dei cinesi, anche meduse fritte o pinne di squalo.

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