“Sono azioni che qui in Calabria purtroppo a ciclo toccano a tutti, anche noi in anni passati abbiamo avuto diverse di queste attenzioni ma bisogna avere la fermezza di andare avanti, di superarle”. Lo dichiara “Pippo” Callipo, presidente del Gruppo Callipo, commentando con l’Adnkronos l’intimidazione subìta sabato scorso, nella notte, quando alcuni colpi di arma da fuoco sono stati esplosi davanti al magazzino di S. Pietro Lametino (Lamezia Teme). “Quello che io consiglio sempre ai giovani imprenditori è che bisogna avere due strade davanti: la strada che guarda al commissariato di Polizia o la strada che va alla Caserma dei Carabinieri. Non bisogna prendere scorciatoie o trovare delle soluzioni alternative perché sarebbe la fine dell’imprenditore e dell’impresa” ribadisce Callipo.
“Io mi muovo da oltre cinquanta anni in questa direzione, mi auguro che i miei figli faranno la stessa cosa – aggiunge Callipo – Bisogna avere il coraggio di andare avanti e di denunciarle queste cose, non tenersele riservate”. “Ho quasi 500 dipendenti che mi vogliono bene, che vogliono bene all’azienda e al loro lavoro e questo mi dà la forza di andare avanti, di continuare a muovermi nei vari uffici e stabilimenti. Non ho alcun tentennamento su questo proposito” sostiene il simpatico titolare a capo del gruppo alimentare che esporta tonno ovunque nel mondo. Ed è pure buono!
La struttura non ha avuto alcun danno, sono stati sparati colpi di arma da fuoco in aria “non si vedono fori sul fabbricato, presumo sia stata una dimostrazione per dire ‘guarda tu puoi mettere il vigilantes ma noi ci siamo sempre, passiamo davanti e spariamo’” precisa Pippo Callipo che all’attività di imprenditore, in passato, ha affiancato quella ugualmente impegnativa di politico. Al momento del fatto avvenuto c’era un vigilante armato, che svolge servizio notturno e che ha sentito due spari proprio davanti al capannone di Callipo. Ad ogni modo, “resta l’amaro in bocca anche perché c’è un impianto di video sorveglianza nell’area industriale che non funziona per mancanza di manutenzione e di attenzione. Quindi, questa gente si muove tranquillamente perché sa che non può essere intercettata. Davanti al nostro muro di cinta ci sono ben quattro telecamere ma non funzionano. Siamo abbandonati”.
L’azienda come ogni giorno ha ripreso serenamente l’attività. “I miei operai sono più coraggiosi di me, questa mattina si sono presentati alle 7,30 al lavoro – racconta il titolare dell’azienda – Attualmente c’è un’indagine in corso della Polizia e questa mattina abbiamo avuto anche una visita dei Carabinieri”. L’ultima intimidazione ai danni di Callipo è avvenuta tre anni fa, quando furono sparati 11 colpi di pistola davanti al cancello, ma la cronaca racconta di altri due episodi in precedenza. Si presume siano avvertimenti di matrice mafiosa: “Presumo, ma hanno sbagliato strada” conclude Callipo.
Quest’uomo ha coraggio. Purtroppo l’inerzia dello Stato nel difendere chi produce e dà lavoro è fin troppo palese, dati gli episodi verificatisi ripetutamente da 3 anni a questa parte. Callipo merita rispetta e non intimidazioni da chi vorrebbe mettere mani sul suo tonno. Non per fare pubblicità occulta, ma avete mai provato i suoi tranci in olio di oliva? Davvero deliziosi, ne valgono ogni centesimo. E poi “Callipo” è un marchio orgogliosamente rappresentativo della qualità italiana.
Speriamo che la Malagiustizia, con la sua inerzia, possa prendere un trend diverso e attivarsi nella difesa di chi fa del bene, mettendo dietro le sbarre chi osa intimidire le persone oneste con atti di vigliaccheria che sono oltremodo stupidi, inutili, obsoleti, e ribadisco, codardi.
Forza Pippo, più tonno per tutti!
(Fonte:ADN-Kronos)