Il produttore di auto elettriche di ultima generazione Tesla( di proprietà di Elon Musk) ha annunciato che sospenderà per due settimane la maggior parte della produzione nel suo stabilimento in Germania, giustificandosi con la carenza di componenti elettronici di base provenienti dall’Asia dovuta a ritardi di spedizione causati dagli attacchi dei ribelli yemeniti Houthi nel Mar Rosso. La sospensione è stata resa nota poche ore prima che Stati Uniti e Gran Bretagna annunciassero di aver lanciato attacchi aerei contro i ribelli sostenuti dall’Iran a causa delle loro ripetute minacce alle navi nella principale via navigabile.
Gli attacchi del Mar Rosso hanno portato a ritardi che hanno creato un “gap nelle catene di approvvigionamento”, il “gap” consiste proprio nello squilibrio, nella differenza marcate, con la conseguente sospensione della produzione nello stabilimento a sud-est di Berlino (“ad eccezione di alcuni settori”), ha dichiarato Tesla garantendo che “dal 12 febbraio la produzione riprenderà a pieno ritmo”. La fabbrica automobilistica Tesla fuori Berlino è stata aperta nel 2022 e impiega 11.500 persone, producendo circa 250mila veicoli all’anno: nei progetti dell’azienda, c’è l’espansione della struttura per raddoppiare la produzione così da soddisfare il mercato e la crescente domanda di veicoli a zero impatto ambientale.
Non è la prima volta che una guerra genera un impatto negativo nelle forniture. Il mar Rosso è la scorciatoia per evitare la circumnavigazione dell’Africa, di gran lunga più impegnativa per costi di trasporto marittimo e di tempistica.
Il Ceo Elon Musk è noto per le se visioni non solo futuristiche, ma anche coraggiose per quanto riguarda commercio e marketing.