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Femmincidio Alessandra Matteuzzi: chiesto l’ergastolo per l’assassino Padovani

«La uccido perché lei mi ha ucciso moralmente». Così Giovanni Padovani, ex calciatore professionista accusato dell’omicidio dell’ex compagna Alessandra Matteuzzi, scriveva nelle note del suo telefono il 2 luglio 2022, poco più di un mese prima del delitto. Per la Procura, con la procuratrice aggiunta Lucia Russo e la pm Francesca Rago, è una delle prove del fatto che l’ex calciatore già da molte settimane aveva in mente di togliere la vita ad Alessandra Matteuzzi.

«Padovani era ossessionato dalla gelosia. Padovani – ha sottolineato la Procurtrice Russo – considera la Matteuzzi come una sua proprietà, una sua appartenenza, la sottopone a vincoli. Nel loro rapporto non c’è nulla che abbia a che fare con l’amore o con altri sentimenti positivi. Padovani in realtà disprezza la Matteuzzi, la disprezza profondamente. Anche di fronte al corpo senza vita di Alessandra, la insulta».

“L’orribile crimine di cui si è macchiato Padovani va punito con l’ergastolo. Questa è la pena che deve essere applicata”. E’ la richiesta della Procura di Bologna nei confronti di Giovanni Padovani, l’ex calciatore accusato del femminicidio dell’ex compagna, Alessandra Matteuzzi, uccisa a Bologna il 23 agosto del 2022, davanti a casa sua. “Alessandra Matteuzzi è stata annientata – ha detto la pm Lucia Russo – Padovani l’ha uccisa ancor prima di toglierle la vita. E’ stata uccisa ancora prima che le venisse massacrato il cranio, a calci, pugni, martellate e colpi di panchina”. Per la procura non sussistono elementi che possano giustificare attenuanti generiche per Giovanni Padovani. 

Questo è stato un caso di femminicidio davvero efferato, connotato da una violenza fuori dal comune, se così si può dire. L’assassino ha infierito sulla vittima con estrema ferocia e terribile crudeltà, come se avesse un oggetto malfunzionante da finire di rompere, e non un essere umano. Orribile.

(onte:Leggo)

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