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Follia geopolitica ed etnica: Israele e Gaza

Gli Usa marchiano come “retorica provocatoria e irresponsabile” le dichiarazioni inerenti il reinsediamento dei palestinesi fuori Gaza dei ministri israeliani Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir.

“Ci è stato detto ripetutamente e costantemente dal governo israeliano, compreso il primo ministro, che tali dichiarazioni non riflettono la politica del governo israeliano. Dovrebbero fermarsi immediatamente – ha affermato il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Matthew Miller – Siamo stati chiari, coerenti e inequivocabili sul fatto che Gaza è terra palestinese e rimarrà terra palestinese, senza che Hamas abbia più il controllo del suo futuro e senza gruppi terroristici in grado di minacciare Israele. Questo è il futuro che cerchiamo nell’interesse di israeliani e palestinesi, della regione circostante e del mondo”, aggiunge.

La replica di Itamar Ben-Gvir

Ma alle critiche mosse dal Dipartimento di Stato americano replica con parole dure lo stesso ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir: “Apprezzo molto gli Stati Uniti d’America, ma con tutto il rispetto, Israele non è un’altra stella sulla bandiera americana – ha detto – La migrazione di centinaia di migliaia da Gaza – insiste Ben Gvir – consentirà ai residenti della periferia di Gaza di tornare a casa. Gli Stati Uniti sono nostri buoni amici, ma soprattutto faremo ciò che è meglio per Israele“.

La Storia sembra avere uno strano senso dell’ironia. Gli israeliani vorrebbero muovere un intero popolo a loro “nemico” usando quello che è in effetti un esodo forzato, una diaspora imposta in nome della propria sicurezza ed affermazione identitaria.

L’ironia della Storia sta proprio nel fatto che fu il Terzo Reich a muovere milioni di ebrei, prelevandoli dalle loro case e spostandoli come bestiame fino ai campi di concentramento per la “soluzione finale”.

Ci sarebbe da citare Giambattista Vico proprio sul corso e ricorso della Storia, perché anche se il luogo e il tempo in esame sono diversi, e diverse le modalità proposte, c’è un popolo “scomodo” da spostare per sentirsi sicuri.

Sicurezza, quella che cerca Israele, dopo i fatti del 7 ottobre, che mai potrà avere avendo costante la minaccia di Teheran con il nucleare. Ben-Gvir è palesemente un estremista, e conta sulla supremazia bellica di cui Israele ne è possessore. Ma in un mondo distrutto, a cosa serve essere padroni della sola cenere?

(Fonte:ADN-Kronos)

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