Quest’anno comincia con le solite notizie. In Italia, lungo lo stivale, isole comprese, ci sono state centinaia di feriti per la stupidità festaiola annuale. Purtroppo ci sono stati feriti gravi e anche decessi, vittime innocenti dell’incoscienza altrui, ma anche cattiva coscienza, approfittando del casino che connota la notte di San Silvestro. Nel mondo sono stati sprecati miliardi in cibi da ricorrenza, alcoolici, droghe e divertimenti di tutti i tipi per sfogare le proprie insoddisfazioni, mentre altrove si soffre ancora la sotto nutrizione e malnutrizione. Mentre alcuni hanno festeggiato, molti hanno sofferto senza una casa, senza certezza per la propria misera vita. Laddove ci sono state migliaia e migliaia di brindisi sorrisi baci & abbracci, in molti altri luoghi le lacrime non contengono nemmeno più il sale di cui dovrebbero essere composte. Sono stati esplosi fuochi d’artificio a tonnellate, dai giochi pirotecnici multicolori che hanno illuminato la notte fino alle deflagrazioni che hanno fatto sussultare le casse toraciche con la potenza di oltre 100 decibel, mentre altrove vere e proprie bombe hanno distrutto case e dilaniato corpi e cambiato la faccia della terra in nome di nulla, in nome di interessi economici, etnici, energetici e strategici. In Tv ci sta sempre il solito circo mediatico di cantanti in playback o live, a esortare saltellanti l’arrivo di un giorno che nel resto dell’universo conta meno di niente. Capodanno è un’occasione commerciale, è solo uno dei 365/366 giorni di un anno di rivoluzione della Terra intorno al Sole, questo terzo pianeta abitato da innumerevoli specie animale e vegetali, ma dominato da un’unica specie, la più parassitaria del sistema solare(e forse dell’intera Galassia Via Lattea).
Ero a tavola a discutere amichevolmente con altre persone, quando un signore, con freddezza ma al contempo serietà, forse in vino veritas, mi dice “L’umanità non merita tutto questo, facciamo schifo”.
Non ho saputo controbattere le sue affermazioni. Non le condivido, certamente, perché io confido ancora nell’essere umano, ma alla luce del 2024 non ho saputo dire “ti sbagli”, perché dopo diversi lustri, vedo l’imperium della ipocrisia su tutti noi. Vedo l’apatia, l’indifferenza (ignavia forse direbbe Dante Alighieri) renderci schiavi delle cose materiali ed effimere che ci dominano. Schiavi delle piattaforme digitali, di FB TIK TOK X YT IG e tante altre sigle che adesso ci impongono persino la virtualità, la più grande delle menzogne. Viviamo con una minaccia sempre più crescente di Intelligenza Artificiale, ma io questo lo sapevo dagli anni ’80, quando vidi per la prima volta Terminator(TM) ed altre pellicole che da fantascientifiche rischiano di diventare realistiche.
Ho aspettato e aspetto ancora la manifestazione della “singolarità” umana, ma temo che chi ne sia portatore non possa o non voglia mettersi in gioco per salvarci, magari è già stato neutralizzato oppure ostacolato, fatto passare per pazzo/a, o peggio ancora.
Vedo i principi costituzionali universali di eguaglianza fratellanza e libertà perdere sempre più significato e validità in ragione di interessi legati a personaggi nascosti come ombre malevoli nei loro principati lussuosi. Vedo il bene fatto passare per male e viceversa. Vedo numeri diventare forti e persone indebolirsi di fronte a questi numeri. Vedo persone malvage farsi passare per benefattori quando il loro piacere è prendere per i fondelli il prossimo con astuzie di ogni tipo. Fratelli coltelli, amici traditori assassini, madri snaturate, padri figlicidi e figli degeneri. Questo è il mondo del 2024, non nascondiamoci la verità, anche se fa male. Se il mondo versa nelle condizioni in cui ci troviamo, è colpa di ognuno d noi, in un modo o nell’altro. La Natura soggiogata ad uso e consumo, ma soprattutto, come lessi anni fa “la terra è morta urlando, ma nessuno l’ha sentita gridare”.
Meditate gente, dopo aver gozzovigliato è il momento di riprendersi dai fumi edonistici e scrollarsi di dosso tutta la sozzura di cui siamo infestati, magari con più di una doccia, e renderci conto che il mondo è uno solo, che va custodito con “la diligenza del buon padre di famiglia”(dicitura trovata anni fa in testo accademico di Diritto Privato) e che quello che lasciamo non è l’eredità verso le generazioni future, ma è un prestito non risarcibile che togliamo egoisticamente.
Vi prego di scusarmi per questo sfogo, che di giornalistico ha poco, certo, ma forse non è scopo di un cronista non solo riportare i fatti del mondo analizzarli e condividerne l’esegesi ma anche educare, se possibile, chi ne ha bisogno? Invito sempre, chi legge, a lasciare un commento, ma soprattutto a interrogarsi su questioni e fatti di ogni tipo, perché il mondo è fatto di miriadi e miriadi di dati.
Grazie per la lettura, grazie a tutti voi di esistere, grazie per il contributo che lasciate su questa terra, anche con un semplice sorriso, purché sia genuino e sincero.
Thank You.