Lo spostamento dei cristalli presenti all’interno dell’orecchio provoca crisi di vertigini rotatorie.
La cattiva sensazione è quella di stare su una giostra impazzita e vedere il mondo girare( come in quella vecchia canzone) intorno per un tempo che va da 20-30 secondi fino a un minuto. E’ il primo sintomo con cui lo spostamento degli otoliti si percepisce: crisi di vertigini “rotatorie” che di solito compaiono “al mattino al risveglio” o “al momento di andare a dormire”, nel passaggio da sdraiati alla posizione eretta, a volte anche quando si flette e si estende il capo, specie se velocemente. In certi casi e condizioni possono apparire anche durante il riposo, quando ci si volta su un fianco. Si chiama tecnicamente vertigine parossistica posizionale, diagnosticata proprio alla Premier Meloni. E come nel caso del presidente del Consiglio, alla sensazione vertiginosa “possono associarsi anche nausea o vomito”.
Canalolitiasi
La vertigine parossistica posizionale è dovuta a un’alterazione della funzione dell’organo dell’equilibrio localizzato nell’orecchio interno. Tutta colpa degli otoliti, quei sassolini o cristalli presenti all’interno del vestibolo auditivo. “Il meccanismo alla base della vertigine parossistica posizionale è legato allo spostamento degli otoliti che dalla loro sede naturale si dislocano all’interno dei canali semicircolari, dove stimolano erroneamente i recettori che registrano le accelerazioni rotatorie del capo, dando un’illusoria sensazione di rotazione dell’ambiente circostante rispetto al proprio corpo” ha spiegato l’otorino-laringoiatra dott.Michele Cerasuolo.
Solitamente durante le crisi si manifesta anche “un’instabilità posturale che può durare per qualche giorno” anche dopo aver trattato la vertigine. Si tratta in ogni caso di una condizione benigna che necessita di “un trattamento posizionale tramite l’esecuzione di particolari manovre con l’ausilio di uno specialista otorinolaringoiatra. Si tratta nel dettaglio di “movimenti eseguiti sul paziente che puntano a riportare nella corretta posizione gli otoliti all’interno del labirinto dell’orecchio, liberando il paziente dalla sensazione vertiginosa”, illustra Cerasuolo. Prima di eseguire le manovre liberatorie, “l’otorinolaringoiatra valuterà le caratteristiche della vertigine e lo farà attraverso particolari manovre diagnostiche”.
Tutto questo, prosegue lo specialista “servirà per individuare quale canale semicircolare è interessato, così da poter eseguire le manovre liberatorie corrette. Sia le manovre liberatorie sia le manovre diagnostiche implicano che lo specialista esegua sul paziente specifici movimenti rapidi della testa e del corpo“.
Le manovre diagnostiche “scatenano la sintomatologia vertiginosa che manifesta al medico mediante il “nistagmo”, un movimento involontario degli occhi che avrà caratteristiche differenti in base al canale semicircolare interessato. Lo specialista eseguirà poi le manovre liberatorie, che potranno a loro volta scatenare una vertigine liberatoria, segno che gli otoliti stanno ritornando nella loro posizione corretta”.
Alle manovre possono seguire sensazioni di instabilità e nausea che possono durare anche per qualche giorno dopo un’adeguata terapia liberatoria. In certi casi occorreranno diverse manovre liberatorie per riposizionare completamente gli otoliti. Se la sintomatologia vertiginosa acuta persiste, conclude Cerasuolo, “sarà necessario effettuare una visita di controllo e ripetere il trattamento con le manovre liberatorie”.
Posso non essere d’accordo con la linea politica della Sig.ra Meloni, ma comunque mi dispiace che lei soffra di questa afflizione. Ho avuto anni fa una fidanzata che soffriva di labirintite, patologia molto simile, e so cosa si prova. Spero che la Premier si ristabilisca, e so che ce la farà perché lei è “una tosta”, dopo tutto.
(Fonte:adn-Kronos)