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Soda caustica al posto dell’acqua alla bimba: una condanna e una assoluzione. Il Padre: “Non è giustizia”

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AnnaMaria, oggi 15enne, aveva nove anni quando accadde il fatto a ” Villa Menelao ” di Turi (Bari), durante un ricevimento di nozze. In questi anni è stata sottoposta a ben 45 interventi e la sua vita non è più la stessa. C’è stata un’assoluzione e un sconto di pena nel processo d’Appello sull’assurda vicenda.

I giudici della terza sezione penale della Corte d’Appello di Bari hanno deciso in tal modo la sentenza d’appello sul caso della piccola Anna Maria, 9 anni all’epoca dei fatti, a cui a Villa Menelao di Turi (Bari), durante un ricevimento, venne servita della soda caustica al posto della normale acqua, causandole lesioni irreversibili all’esofago.

Il responsabile dell’autocontrollo HACCP della sala ricevimenti è stato assolto “per non aver commesso il fatto” mentre è stata ridotta la pena nei confronti di Francesco De Grecis, il magazziniere della struttura, a processo per la vicenda che ha colpito nel luglio del 2017 la piccola AnnaMaria. L’accusa era di lesioni personali colpose.

La decisione della Corte ha suscitato polemiche e sconcerto, soprattutto tra i familiari della ragazza. “È come assistere a un film di fantascienza“, ha commentato il padre di Annamaria, Giovanni, visibilmente sconvolto. “La sentenza sembra essere stata emessa senza neanche prendere in considerazione le prove. E la riduzione della pena a soli 2 mesi non ha alcun senso“.

Ritornano tristemente a galla i ricordi di quel tragico giorno, il 31 luglio di sei anni fa, quando la bambina chiese un bicchiere d’acqua al barista di Villa Menelao e ne bevve appena un sorso, iniziando poi a sentire atroci bruciori all’esofago. Il cameriere, involontariamente, le servì un detergente per lavastoviglie altamente corrosivo, travasato da un fustino a una bottiglia di vetro verde, confondendolo con l’acqua.

“La giustizia sembra essere (s)fatta, come ho letto su alcune testate oggi“, ha concluso il Sig. Giovanni, sottolineando l’esito della sentenza sulla figlia. “Anna Maria, ormai cresciuta, frequenta il terzo liceo ed è profondamente scoraggiata. Per lei, questa sentenza ha l’amaro sapore dell‘ingiustizia“.

“Queste cose succedono in una Italia dove vige la Malagiustizia” dice il Dott. Alessandro Fucci (presidente della AsLimItaly), con una esperienza in casi del genere “dove alle vittime non resta che tristezza, rammarico, e infine disgusto verso una Giustizia che non è per niente equa, impossibilitata da sentenze assurde a risarcire almeno moralmente chi ha sofferto e soffre tutt’ora.”

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