Sequestrate dai Nas 39 tonnellate di dolci tipici di Natale e materie prime, poiché detenute in cattivo stato di conservazione o in locali interessati da gravi carenze igienico strutturali, invase da parassiti, prive di tracciabilità e oggetto di frode in commercio. Gli accertamenti hanno riguardato circa 1.000 imprese, rilevando irregolarità presso 382 strutture (pari al 38% degli obiettivi controllati) e portando alla contestazione di oltre 585 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di oltre 423mila euro di sanzioni pecuniarie. Emessi 27 provvedimenti di chiusura/sospensione di attività di produzione e vendita, per un valore economico pari ad oltre 8 milioni di euro.
Non è questa una notizia che desta scalpore. Nel periodo natalizio vi è un incremento della produzione artigianale dolciaria che spesso non è conforme alle normative alimentari in vigore in Europa, utilizzando materiali spesso scaduti, conservati in condizioni igieniche a dir poco pietoso, trattando i prodotti in strutture non adeguate e da personale privo di professionalità e mancante in igiene e rispetto verso il consumatore.
L’interesse economico fa da vero padrone, nelle feste di Natale. Senza alcuno scrupolo, si vuole lucrare sul rispetto di tradizioni alimentari tipiche, a svantaggio della qualità e della salubrità.
Un plauso extra-natalizio ai Carabinieri Nas che appunto vegliano e ci proteggono dalle insidiose(perché non amare, ma dolci) sofisticazioni alimentari.
Non c’è festa per chi ci protegge, grazie di cuore.
(Fonte dei dati:ADN-Kronos)