Home Cronaca “Mancati controlli nei locali, esposti spifferati ad interessati”: 14 a giudizio

“Mancati controlli nei locali, esposti spifferati ad interessati”: 14 a giudizio

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Benevento

Tutte rinviate a giudizio dal gup Vincenzo Landolfi, come chiesto dalla Procura, le quattordici persone– la posizione di una quindicesima è stata stralciata – coinvolte in una indagine dei carabinieri del Nas di Salerno sui controlli, e non solo, nelle attività commerciali.

Dovranno affrontare il processo, che partirà il 19 luglio del prossimo anno, Michele Sanzari, 71 anni, di Telese, all’epoca responsabile del servizio Unità operativa prevenzione collettiva dell’Asl distretto di Sant’Agata dei Goti; Giovanni Matarazzo, 68 anni, di Vitulano, dirigente medico presso l’Unità operativa del Servizio veterinario Igiene alimenti origine animale; Dorota Jadwiga Wojciak, 50 anni, di Durazzano, Pietro Di Nuzzo, 59 anni, di Durazzano, rispettivamente titolare e gestore di fatto di un ristorante, Francesco Pengue, 55 anni, di San Lorenzo Maggiore, biologo, dipendente Arpac, ;Lucia Antonio Vitale, 69 anni, medico, moglie di Sanzari, Adele Sanzari, 37 anni, di Telese, Daniela Mondrone, 43 anni, di Limatola, amministratore di una società, Antonio Mauro, 69 anni, di Dugenta, titolare di una dita, Giuseppe Lavorgna, 40 anni, di San Salvatore Telesino, titolare di una ditta di servizi di consulenza sulla sicurezza e l’igiene dei posti di lavoro, Giandomenico Petrillo, 47 anni, di Cusano Mutri, titolare di una agenzia funebre, Donato Lombardi, 46 anni, di Tocco Caudio, responsabile dei Servizi demografici del Comune di Tocco Caudio, Vincenzo Ferraro, 61 anni, di Tocco Caudio, titolare di una impresa di pompe funebri, Stefano Romano, 73 anni, di Cautano, medico convenzionato con l’Asl.

Le accuse, a vario titolo: falso materiale commesso da pubblico ufficiale e da privato, abuso d’ufficio, falso ideologico, omissione in atti di ufficio, rivelazione di segreti di ufficio. Il punto di partenza è una ispezione nell’aprile del 2018 in un ristorante a Durazzano che si era conclusa con alcune prescrizioni: in particolare,interventi di adeguamento di cui due giorni dopo era stato attestato, dai due funzionari Asl, il completamento, che si era tradotto nella ripresa del lavoro.

Attenzione diretta, poi, sui presunti mancati controlli in un impianto di macellazione a Bonea e in locali a Frasso Telesino, Durazzano e Sant’Agata dei Goti che, sostengono gli inquirenti, si fornivano costantemente, dietro corrispettivo, delle prestazioni professionali di una società, di cui Michele ed Antonio Sanzari detenevano il 50%, che opera nel settore della consulenza in materia di sicurezza alimentare e di autocontrollo. E ancora: nel mirino sono finite anche la rivelazione, in favore degli interessati, del contenuto degli esposti contro alcune attività, le attestazioni sui giudizi di idoneità dei lavoratori, le dichiarazioni di presenza di conflitti di interessi, le certificazioni su due decessi e di malattia.

Sono impegnati nella difesa gli avvocati Angelo Leone, Sergio Rando, Mario Palmieri, Stefano Meccariello, Ettore Marcarelli, Cecilia Del Grosso, Carlo Marino, Vittorio Fucci, Cosimo Servodio, Vincenzo De Blasio, Francesco Fusco, Veronica Pasquino, Maria Carmine Maturo, Enrico Francesca, Giovanni Procaccini.

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