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Il pizzaiolo che ha fatto i conti all’Agenzia delle Entrate e ha vinto: tutta la verità sugli ex intoccabili in un libro

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SAN GIORGIO DELLE PERTICHE
 (PADOVA) – Da persona sottoposta ad accertamento dai funzionari dell’Agenzia delle Entrate è diventato un accertatore ribaltando l’accusa. La vicenda giudiziaria di Mauro Furlan, da 33 anni titolare assieme al fratello Massimo del Pioniere a Borgoricco e poi del Kalispera a Dolo, accusato nel 2013 di aver evaso il fisco sfornando più pizze di quelle dichiarate e di aver omesso nelle dichiarazioni dei redditi circa 600 mila euro, diventa un libro.
Il titolo è inequivocabile: “Gli ex intoccabili. Come ho vinto contro l’Agenzia delle Entrate” ed è stato scritto assieme all’amico e avvocato Federico Veneri, dell’omonimo studio legale e tributario. I due protagonisti di una storica sentenza della Cassazione, unica in Italia, che potrebbe creare un precedente giuridico, hanno voluto spiegare nei dettagli un caso che ha destato molto interesse per la nuova strategia attuata dalla difesa dell’imputato. É stato infatti azzerato un pesante accertamento fiscale nei confronti del contribuente. La Cassazione aveva infatti dato ragione ai fratelli Furlan, originari di San Giorgio delle Pertiche, cancellando la multa di 800mila euro per aver evaso il fisco, smentendo completamente le tesi dell’accusa.
«L’assoluzione è avvenuta nel 2022 e devo ammettere di aver vissuto dall’inizio della vicenda quasi 10 anni di estenuanti battaglie legali in quattro tribunali, con notti insonni, preoccupazione ed angoscia per me, per mio fratello Massimo e per i miei collaboratori che mi hanno sempre sostenuto ma che davanti a loro avevano un futuro incerto – confessa il 60enne ristoratore – la sentenza che farà storia l’ho voluta dedicare a tutte quelle persone che sono state colpite dalla “tenaglia” degli accertatori delle Agenzie delle Entrate. Non tutte sono state fortunate come me ed hanno potuto fare questo logorante percorso giudiziario. Rabbrividisco al pensiero che alcuni miei colleghi, di fronte ai “verbaloni” dei funzionari dello Stato, si sono tolti la vita. Ora credo e spero che le cose cambieranno. Spero di essere un paladino contro le ingiustizie subìte. Da oggi gli accertatori dovranno stare più attenti e soprattutto, con questa storica sentenza, tra accertati e accertatori saremo ad armi pari. Prima di oggi non era così. L’agenzia delle Entrate aveva uno strapotere dominante».
Mauro Furlan non si è accontentato di ribaltare le accuse dei funzionari dello Stato ma, con l’ausilio del suo avvocato di fiducia, ha già avviato l’iter giudiziario per chiedere un risarcimento danni quantificato in un milione di euro.
Le pratiche sono già avviate – conferma Furlan – è solo questione di tempo. D’altronde è bene che anche tra gli uomini dello Stato chi sbaglia paghi di tasca propria. Con i soldi che riceverò mi sono ripromesso che se incontrerò qualche persona che, come me, è stato vittima di un accertamento non corretto e sarà costretto a vivere nelle mie stesse condizioni, sarò disponibile a dargli una mano».

Complimenti.

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