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Intelligenza Artificiale e i rischi connessi (!) per l’informazione

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Paolo Balduzzi sul Messaggero: “E’ esplosa e si sta imponendo in ogni settore, anche dove meno ce lo aspettavamo”.

“L’intelligenza artificiale è esplosa e si sta imponendo in ogni settore, anche dove meno ce lo aspettavamo”, scrive Paolo Balduzzi sul ‘Messaggero’. Se “il mondo della scienza, dello studio e dell’informazione sono quelli che maggiormente si stanno occupando – e preoccupando degli effetti di tali attività sulle professioni stesse ma anche, e soprattutto, sul benessere sociale. Il governo della rete, cioè di internet, il mezzo che nel nuovo millennio avrebbe dovuto rendere accessibile ovunque e a costo nullo il sapere, sta fallendo”, sottolinea.

“La produzione di contenuti di qualità non può infatti essere gratuita, l’accesso a informazioni scientifiche richiede comunque delle basi di conoscenza che non si possono acquisire in pochi minuti. Molto più semplice, al contrario, è diffondere contenuti a basso valore ma di immediata fruibilità che sono, nella peggiore delle ipotesi, anche totalmente fasulli. Ad aggravare il problema, già noto in passato, si aggiunge la capacità dell’intelligenza artificiale di creare e diffondere con estrema facilità e velocità tali contenuti”, ricorda Balduzzi aternando su un recente articolo del Washington Post che “descrive appunto l’intelligenza artificiale proprio come un ‘super-diffusore di disinformazione’. Se la produzione di queste notizie fasulle, o fake news(notizie false), non segue più i ritmi del lavoro e del pensiero umano, allora è chiaro come il rischio sia quello di una vera e propria piena travolgente, in cui non sarà più possibile discernere la verità dalla finzione. Uno scenario ben più apocalittico delle guerre tra umani e androidi che la letteratura del secolo scorso aveva paventato”.

“È una sfida che non riguarda solo la possibilità di danneggiare reputazioni personali o aziendali. Se si può imbrogliare su notizie di poco conto, basta immaginare i danni che l’intelligenza artificiale può provocare in termini di notizie sulle conquiste (o meno) della medicina, sullo stato della ricerca, sugli esiti di una guerra, e così via. E i pericoli non si esauriscono qui. A rischio è anche la qualità della vita democratica di un paese. È questo forse l’aspetto più critico del fenomeno: e non solo perché i danni appaiono più gravi”, afferma ancora Balduzzi.

Un mio amico è solito dire, soprattutto da quando l’argomento è diventato “virale”, che “L’Intelligenza Artificiale vincerà perché la stupidità è umana”. E forse non ha torto.

(Fonti:ADN-Kronos,Il Messaggero)

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