“Questa è una sfida internazionale che richiede un’azione collettiva. Pertanto, oggi annuncio l’istituzione dell’Operazione Prosperity Guardian, una nuova importante iniziativa multinazionale di sicurezza sotto l’egida delle Forze marittime combinate e la guida della sua Task Force 153, che si concentra sulla sicurezza nel Mar Rosso”, ha detto Lloyd Austin
Gli Houthi “saranno in grado” di affrontare un’eventuale coalizione formata dagli Stati Uniti, ha evidenziato in un’intervista ad al-Jazeera Mohammed al-Bukhaiti, membro del politboureau dell’organizzazione filo-iraniana che controlla alcune parti dello Yemen.
Secondo l’agenzia informativa statunitense Cnn, che cita funzionari americani, gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di proteggere le navi commerciali nel Mar Rosso rafforzando la Combined Maritime Forces, una forza marittima multinazionale composta al momento da 29 Nazioni che forniscono navi militari congiuntamente al supporto aereo per il pattugliamento marittimo nelle acque di Mar Rosso, Oceano Indiano e Golfo.
Gli Houthi yemeniti hanno rivendicato attacchi contro altre due navi. Il portavoce militare degli Houthi, Yahya Sare’e, ha confermato “un’operazione militare” contro due imbarcazioni considerate dal gruppo legate a Israele. E ha ripetuto la minaccia secondo cui gli Houthi continueranno con “operazioni” del genere contro le imbarcazioni dirette verso porti israeliani.
Le navi colpite sarebbero, “la petroliera ‘Swan Atlantic’ e la portacontainer ‘Msc Clara’”. Stando agli Houthi gli attacchi, con “due droni marini”, sarebbero scattati dopo che gli equipaggi avrebbero ignorato “le forze navali yemenite”.
Gli Houthi vogliono “rassicurare tutte le navi dirette verso tutti i porti del mondo, ad eccezione di quelli israeliani, riguardo la sicurezza” e ripetono al contempo che “continueranno a impedire la navigazione delle imbarcazioni dirette verso Israele fin quando non sarà consentito l’arrivo a Gaza di medicinali e cibo a sufficienza per i nostri fratelli nella Striscia di Gaza che ne hanno disperato bisogno”.
Ad ogni latitudine e longitudine del pianeta non esistono posti che siano sicuri da attacchi o rappresagli, portati in opera con tutti i mezzi, droni inclusi. (Fonte:ADN-Kronos)