Sta per essere finalmente abbattuto e fatto implodere – con la tecnica della distruzione controllata, attraverso la simultanea esplosione di 400 kg di dinamite in microcariche – Palazzo Mangeruca, “l’ecomostro” presente da decenni nella frazione di Torre Melissa, uno dei tratti costieri più belli della “Magna Grecia calabrese”, nel Comune di Melissa, in provincia di Crotone(KR).
L’edificio abusivo, un ex mobilificio di 6 piani – 6000 mq -, si trova sulla statale 106, ed era stato dapprima sequestrato (nel 2007) e successivamente confiscato (nel 2009) a Costantino Mangeruca, ormai deceduto, presunto prestanome della cosca “locale” di ’ndrangheta.
L’abbattimento dell’ecomostro di Torre Melissa nasce da una precisa volontà della Giunta della Regione Calabria, presieduta da Roberto Occhiuto, che il 15 maggio 2022 aveva approvato – su proposta dell’allora assessore al Turismo, Fausto Orsomarso – una delibera che stanziava 700mila euro per la distruzione di Palazzo Mangeruca e la successiva realizzazione di un’area camper.
In occasione di questa giornata storica per la legalità in Calabria, il governatore Roberto Occhiuto sarà a Torre Melissa per assistere all’implosione dell’edificio confiscato.
Saranno necessari quindi 400kg di esplosivo ad uso civile per far implodere e quindi collassare l’edificio su se stesso, letteralmente accartocciarsi e sbriciolare nell’impatto “controllato”.
Un plauso alla Giunta della regione Calabria per l’intervento, ma mi chiedo: quanti altri “ecomostri” non solo in Calabria, me nel resto d’Italia restano, cosi, alla luce del sole? Oltre ad essere simbolo di una illegalità spregiudicata sono spesso visivamente un vero pugno nell’occhio.
Grandi o piccoli che siano, sono sempre uno sfregio alla Repubblica Italiana.