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Miracolo napoletano( con un pizzico di beneventano)

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Si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro per la terza volta in un anno: l’annuncio, alle ore 10.36, è stato accolto dai fedeli riuniti nella Cappella del Tesoro di San Gennaro con un lungo e caloroso applauso. Lo scioglimento è avvenuto al termine della funzione religiosa: quando l’ampolla è stata prelevata dalla apposita teca, per mano dei rappresentanti della Deputazione e dell’abate della Cappella del Tesoro di San Gennaro, monsignor Vincenzo De Gregorio, il sangue era “ancora solido ma in fase di scioglimento”. 

Nel corso della celebrazione, monsignor De Gregorio ha detto: “C’è sempre il rischio che San Gennaro diventi pizza e mandolino, feticcio per avere fortuna. Invece la festa di San Gennaro è esclusivamente in virtù di quello che celebriamo: la morte in croce di Gesù. Chiediamo al martire San Gennaro che la sua testimonianza di vita, fino al sangue, ci tuteli e ci incoraggi”.

Quello del 16 dicembre è il terzo prodigio dell’anno e viene definito il “miracolo laico”. E’ legato all’eruzione del Vesuvio del 1631 quando, secondo la tradizione, i napoletani chiesero e ottennero l’intervento di San Gennaro per scongiurare che il magma invadesse la città.

Sapevate che il Santo Patrono di Napoli era beneventano?

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