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Il paradosso del Battaglione Siberiano, i russi che condannano Putin e lottano per Kiev

Nel conflitto in corso tra la Federazione Russa e l’Ucraina, si è formato di recente un gruppo militare chiamato “Battaglione Siberiano”, composto da cittadini russi che hanno disertato dall’esercito dello “Zar” Vladimir Putin.

Un ufficiale militare ucraino, che ha chiesto di rimanere nell’anonimato, ha riferito che la maggior parte dei 50 membri di questa unità proviene dalla regione della Siberia, viaggiando attraverso Paesi terzi per raggiungere infine l’Ucraina.

Le reclute hanno dichiarato di voler combattere contro quello che, da come dicono, è l’imperialismo russo sia all’interno dell’Ucraina che nelle loro terre d’origine.

“A partire dalla Russia zarista, quando ci hanno colonizzato, hanno distrutto la nostra cultura, la nostra lingua e le nostre tradizioni. È stata una russificazione pura e semplice”, ha dichiarato all’agenzia di stampa “Reuters” Gennadiy, un 29enne con il nome di battaglia Buryat, che fa riferimento alla sua patria, la Buryatia, sulle rive del lago Baikal nella fredda Siberia. Non tutte le reclute provengono dalla Siberia. Alcuni provengono da altre parti della Russia, ma hanno detto di essere spinti dal desiderio di entrare a far parte di un’unità che combatte per l’Ucraina contro la Russia e hanno espresso la loro solidarietà con i popoli siberiani.

“Non voglio partecipare a quei terribili crimini che il mio Paese ha commesso all’interno dei suoi confini e, cosa ancora più terrificante, alla potenza di fuoco massiccia che ora sta uccidendo migliaia di ucraini. Senza pietà per le donne, i bambini e gli anziani”, ha detto un 41enne della regione di Mosca con il nome di battaglia Gandhi( scegliere questo nickname da battaglia è un po’ come avere il simbolo della pace sull’elmetto del soldato Joker in Full Metal Jacket di S. Kubrik).

Questo conflitto, con il passare del tempo, diventa sempre più strano. E’ una guerra lenta che si protrae da quasi 2 anni ormai. L’ucraina intanto è devastata. Ed è notoria l’avversione che i due popoli hanno vicendevolmente pur essendo fratelli. E la Russia è nata, la storia insegna, proprio da Kiev.

Ad ogni modo il dissenso in Russia aumenta. Ma sarà sempre contenuto finché Putin avrà a disposizione quegli apparati che gli permettono di comandare su un territorio così vasto e di decidere della vita di migliaia e migliaia di persone in nome di cosa, poi? Della ricchezza, della sicurezza internazionale, della sopravvivenza di una federazione che magari aspetta di scindersi in tanti piccoli( o meno) stati?

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