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Discariche sequestrate e misure cautelari per reati ambientali

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BOLOGNA, 16 Dicembre – Il sequestro di due discariche e di beni per quasi un milione di euro e sette misure cautelari personali eseguite con l’accusa di inquinamento ambientale e attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti. Questo il bilancio di una operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Modena, dal nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare forestale dei Carabinieri di Modena e dai Carabinieri di Anzola dell’Emilia che ha interessato le province di Modena, Bologna, Reggio Emilia, Ferrara e Rovigo.
    Nei particolari, i sequestri riguardano ben 11 immobili, tra terreni adibiti a luogo di stoccaggio e interramento dei rifiuti e fabbricati; 8 mezzi di trasporto utilizzati per lo spostamento della merce, nonché il sequestro preventivo per equivalente di oltre 56.000 euro considerati profitto del reato. I provvedimenti sono stati emessi dal GIP del Tribunale di Bologna, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di imprenditori e titolari di aziende attive nella gestione dei rifiuti e dell’autotrasporto. In particolare sono stati disposti gli arresti domiciliari nei confronti di due persone, l’obbligo di dimora nei confronti di una e l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. a carico di altre quattro.
    L’operazione è l’epilogo di una indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, riguardante l’attività svolta sul territorio al confine tra le diverse province, dell’Emilia e del Veneto realizzata dagli indagati in prima persona attraverso società a loro direttamente o indirettamente riconducibili.

Non è di certo la prima volta che assistiamo a sequestri “postumi” di reati ambientali, tra i più odiosi crimini in quanto ci colpiscono tutti indifferentemente. Non si tratta di un crimine che va a colpire il singolo, ma l’intera comunità, ledendo quel diritto fondamentale che è il diritto alla salute. Ed è comunque uno sfregio alla natura, che, come stiamo apprendendo dalle cronache ambientali recenti, è sempre più offesa e considerata stupidamente, avidamente, come mera fonte di guadagno.

(Fonte:Ansa)

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