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Giulia Cecchettin: il padre da Fazio

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“La domenica io già lo sentivo perché un padre certe cose le sa» dice Gino Cecchettin , che è stato ospite de La9 nel programma di Fabio Fazio, una presenza annunciata ripetutamente. Il 12 novembre, il giorno della denuncia ai carabinieri, Gino racconta di aver pianto per la figlia perché aveva già capito che non l’avrebbe riabbracciata più.

Fabio Fazio gli chiede da dove venga la forza che gli permette di avere parole sempre razionali e l’uomo racconta di quale trasformazione interiore si è attivata da quando è mancata la moglie Monica, madre dei suoi tre figli. «Si è scusata di essersi ammalata», ha raccontato Cecchettin che riesce appena a trattenere l’emozione . Questo tragico fatto e la responsabilità verso i suoi figli lo hanno portato, spiega a Fazio e ai telespettatori, a concentrarsi su quanto di prezioso costruito con lei. La sua famiglia: «E’ Monica che mi ha insegnato la vera essenza dell’amore e sono cambiato».

C’è chi non si è lasciata sfuggire l’occasione per riversare ancora odio verso Gino Cecchettin e la sua famiglia, per questa scelta, ma Gino, come vedremo, non ricambia. Gino Cecchettin, diversamente, in ogni pensiero e parola, mette l’amore sopra tutto. Non c’è spazio per l’odio, per risentimento, per la vendetta. Mai. Per questo il conduttore, Fabio Fazio, chiede come è scaturito il discorso che ha letto durante il funerale nella Basilica di Santa Giustina. «Il mio discorso al funerale – spiega Gino – nasce da un profondo dolore. Ho cercato di astrarmi per cercare le possibili cause che hanno portato a non avere più Giulia con me. Mi sono chiesto dove avessi sbagliato. Sto cercando di capire se ci sia una soluzione. Sono qui perché mi trovo mio malgrado a combattere una battaglia. Prima mi dispiacevo quando ascoltavo le notizie sui femminicidi, ma poi voltavo pagina come fanno tutti. Dobbiamo fare tutti qualcosa». Gino Cecchettin, lo evidenziamo tutte le volte in cui abbiamo raccontato di lui, non manca mai di proteggere i figli che gli sono rimasti. Elena in particolare perché si è pubblicamente esposta. «Ha dato un messaggio ben chiaro. Lei ha centrato il punto, quando l’ho sentita parlare di patriarcato, all’inizio sono rimasto interdetto. Ma ha ragione, la supporterò in tutte le sue battaglie». Mai una parola fuori posto o sopra le righe: «Viene normale provare rabbia e odio, ma io volevo essere come Giulia. E sono riuscito ad azzerare la rabbia e l’odio. Ancora oggi, con questo ragionamento forse troppo razionale, io voglio amare e non odiare, perché l’odio porta via energie», dice Gino. «Monica e Giulia ora sono la nostra luce che accompagneranno me, Elena e Davide per tutta la vita. I miei figli piangono una sorella che non hanno più».

Parole chiare quelle di Gino Cecchettin, apprezzate dalla maggior parte delle persone ma che scatena una minoranza che alimenta a fronte di tanto amore, solo odio. Soprattutto sul web. Per questo la famiglia Cecchettin, che di fronte a questa tragedia sta cercando di dare un segnale profondo e inaspettato, spiazza chi si aspetterebbe da chi ha subito un lutto così doloroso e intimo, comportamenti uniformi che vanno dal non farsi vedere mai, come se il lutto fosse una colpa, al non comprendere che anche al giorno d’oggi, sembra davvero incredibile anche a scriverlo, c’è ancora chi fa le cose o porta avanti battaglie civili e sociali senza volere nulla in cambio. Cecchettin lo ha detto anche a Chi l’ha visto dalla Sciarelli che esclude assolutamente una sua entrata in politica e al contrario vuole dare un contributo di altro tipo. Eppure, soprattutto alcuni opinionisti e giornali hanno scritto il contrario. Di qui gli haters (odiatori per diletto) che come hanno spiegato bene anche i legali della famiglia, sono stati dunque denunciati. Come dire buoni va bene, ma che non si approfitti di questo. Ma solo i leoni da tastiera si sono scatenati. Anche politici, come il consigliere regionale Stefano Valdegamberi. I suoi post su Face book rivendicati in diverse interviste, sono pieni di cattiverie e stupide banalità. Anche con Fazio, da Gino nemmeno mezza parola su chi la figlia gliel’ha portata via e neppure una sulla pretesa di Giusitizia. Come a dire, avevamo già avuto modo di farlo notare, che sanno bene i Cecchettin che niente e nessuno potrà mai riportare indietro Giulia. Ma che sia l’ultima, che non accada più. Su questo è il loro impegno. E mentre Fazio e Gino ragionano su questo, non possono non far notare che dopo Giulia altre tre donne sono morte uccise dalla mano di un maschio che si pensava padrone delle loro vite e che la vicenda è usata da malintenzionati come minaccia, come monito a subire per non fare la stessa fine di Giulia.

Assurdo.

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