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Corruzione a Trapani

TRAPANI. Operazione «Aspide»: 17 gli indagati e 13 le misure cautelari, di cui 10 arresti a Trapani. Più di 60 finanzieri del Comando provinciale hanno eseguito un’ordinanza del GIP, su richiesta della Procura, contro 13 persone. Due in carcere, 8 agli arresti domiciliari e 3 con misure obbligato di dimora. Numerose perquisizioni nelle provincie di Trapani e Palermo sono scattate simultaneamente.

In totale, 17 soggetti sono indagati per corruzione, induzione indebita, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa ai danni di ente pubblico, frode nelle forniture pubbliche, falsità ideologica e materiale da parte di pubblici ufficiali, rivelazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento personale e false attestazioni di presenza in servizio.

L’indagine della Procura di Trapani, delegata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di finanza, ha svelato un collaudato meccanismo di controllo su procedure di gara, concorsi pubblici e affidamenti dirigenziali nella sanità trapanese. Questo avveniva in un contesto collusivo e clientelare, con la compiacenza di alcuni pubblici ufficiali.

Inizialmente focalizzate sulla regolarità di un bando di gara per attrezzature sanitarie anti-Covid-19( certo è che il Covid è stato un affarone per alcuni), le indagini hanno evidenziato anomalie nella gestione, portando all’assegnazione favorevole a una società già legata contrattualmente all’Azienda sanitaria trapanese. Il demansionamento di strutture dell’Asp ha concentrato il controllo delle gare su una persona esterna legata alla Spa, attribuendole ruoli di valutazione e progettazione.

Le illegalità coinvolgono anche forniture per i servizi sanitari, assunzioni di personale dirigente ed amministrativo. In alcuni casi, il testo delle domande d’esame è stato fornito a candidati esterni, con indicazioni specifiche sul contenuto. Emerge anche il coinvolgimento di un membro della commissione nella selezione delle buste dei quesiti. Altre irregolarità riguardano la gestione privata delle visite da parte di un medico libero professionista, omissioni nella comunicazione della positività al Covid-19 e richieste di prestazioni sessuali in cambio di supporto per il rinnovo della patente di guida. Le false attestazioni di presenza in servizio sono state effettuate tramite abusiva timbratura del badge elettronico.

Noi di AsLimItaly siamo contro la corruzione, la mala-giustizia, la mala-gestione della Res Publica e contro l’inerzia e l’inettitudine di chi ricopre ruoli essenziali per il vivere quotidiano all’insegna del proprio egoismo contro il bene di tutti.

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