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Gaza, ancora guerra e morte

“Stiamo correndo un serio rischio di collasso del sistema umanitario” a Gaza, dove “la situazione si sta rapidamente trasformando in una catastrofe con implicazioni potenzialmente irreversibili per i palestinesi nel loro complesso e per la pace e la sicurezza nella regione”: così il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, parlando al Forum di Doha, in Qatar.

Guterres ha deplorato la “staticità” delle Nazioni Unite(UN) di fronte alla guerra tra Israele e Hamas, dicendosi dispiaciuto che il Consiglio di sicurezza non abbia votato a favore di un cessate il fuoco immediato. Nel frattempo metà della popolazione di Gaza sta morendo di stenti afferma il vicedirettore del Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite, Carl Skau e in alcune aree 9 famiglie su 10 non riescono a mangiare tutti i giorni. Almeno 1,93 milioni di persone, pari al 78% della popolazione di Gaza, sono già sfollati interni.

Gli Stati Uniti hanno fornito a Israele “munizioni importanti” per il proseguimento della guerra nella striscia di Gaza. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu all’inizio di una riunione di governo a Gerusalemme, ringraziando il presidente americano Joe Biden per gli aiuti militari e il veto in Consiglio di Sicurezza alla risoluzione per un cessate il fuoco a Gaza. Netanyahu non ha precisato a quali forniture facesse riferimento in particolare, ma di sicuro saranno munizioni di ingente quantitativo e di nuova concezione. Ieri l’Amministrazione Biden, senza passare dal Congresso, ha reso noto di aver approvato la vendita a Israele di circa 14.000 munizioni per carri armati, per un valore di oltre 106 milioni di dollari.

Due soldati israeliani sono rimasti feriti e altri hanno riportato ferite di lieve entità a causa di schegge e inalazione di fumo in un attacco con un drone di Hezbollah con una base israeliana nel mirino. Lo riferisce il Times of Israel. Secondo le forze israeliane (Idf), due droni lanciati dal Libano sono stati intercettati e quindi abbattuti. Hezbollah ha rivendicato l’attacco, riporta il giornale. E nel frattempo le Idf hanno confermato una “vasta” operazione con attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano. Tra gli obiettivi, postazioni di lancio, siti militari e altre infrastrutture del ‘Partito di Dio’ guidato da Hasan Nasrallah. Le Idf hanno anche confermato di aver colpito una cellula nel sud del Libano che aveva tentato un attacco con un missile anticarro nei pressi della località israeliana di Zar’it.

Il Premier Benjamin Netanyahu ha lasciato la riunione del gabinetto di governo per una conversazione telefonica di circa 50 minuti con il Presidente Russo Vladimir Putin. Lo ha fatto sapere l’ufficio dello stesso Netanyahu. 

Dopo quasi 20 ore di relativa calma, le sirene di allarme anti razzi da Gaza sono risuonate nelle comunità israeliane a ridosso della Striscia. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui le sirene per gli allarmi sono state attivate nei kibbutz di Yad Mordechai e Netiv Haasara.

Israele e Hamas non stanno mostrando la “stessa (buona) volontà” di negoziare come prima della scorsa tregua, ha detto il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani parlando al Forum di Doha. Lo riporta la Cnn. Il Qatar é stato un negoziatore chiave il mese scorso per la pausa dei combattimenti e la liberazione di parte degli ostaggi israeliani. “I nostri sforzi come Stato del Qatar, insieme ai nostri partner, continuano e non ci arrenderemo. Sappiamo che ci sono molte complicazioni”, ha detto Al Thani all’emittente Usa, “ci vogliono sempre due parti per essere disposte ad un simile impegno. Sfortunatamente, non vediamo la stessa disponibilità che avevamo visto nelle settimane precedenti”. Il Qatar si sente “profondamente deluso dal fatto che le parti non abbiano dato la possibilità di compiere ulteriori sforzi”, ha poi aggiunto.

“Se Israele è al di sopra del diritto internazionale, bisognerebbe imporre sanzioni”. Si è espresso così al Forum di Doha il premier palestinese Mohammad Shtayyeh, secondo le dichiarazioni riportate da al-Jazeera. “A Israele non dovrebbe essere consentito di continuare a violare il diritto umanitario internazionale e il diritto internazionale – ha aggiunto – Vogliamo fermare le atrocità e il genocidio in atto oggi. La nostra principale preoccupazione non è il futuro, ma il presente”. Secondo la tv satellitare, durante l’intervento di Shtayyeh alcune persone hanno abbandonato la sala dei lavori.

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