Per il nono sabato consecutivo, si è svolto a Milano un corteo di solidarietà verso il popolo Palestinese e alla sua “Resistenza”.
La manifestazione pacifica di protesta (dati diversi: 2000 i presenti per gli organizzatori, appena un migliaio per la Questura) è partita verso le 15 da viale Monza, all’altezza di piazzale Loreto, per arrivare in piazzetta Martesana.
“Non abbiamo più parole – affermano i partecipanti – per esprimere la nostra rabbia, il dolore e il nostro orrore per quanto sta provando il popolo palestinese sotto le bombe a Gaza, tonnellate di esplosivo su ogni chilometro, o sotto le armi dell’esercito israeliano. Crediamo doveroso, per chiunque possieda senso di umanità e anche onestà intellettuale, per tutte e tutti, davanti ad una scelta di civiltà e davanti a questo abisso di violenza, scegliere da che parte stare e, ad ogni livello di coscienza politica o umana, portare solidarietà al popolo palestinese e condannare con fermezza la violenza”.
Durante il corteo è stata denunciata l’attuale situazione: “sono decine di migliaia le vittime con migliaia di bambine e bambini straziate dalle bombe. E che, questi numeri altissimi, non si possano tacere perché convalidati e testimoniati da tutte le associazioni umanitarie mondiali che parlano di orrore disumano e invocano un cessate il fuoco immediato, oltre che dalla stessa Onu. Ma per alcuni sono numeri, solo numeri, senza nome o appartenenza al genere umano perché la disumanizzazione del popolo palestinese è il presupposto di un genocidio come avvenne per il popolo ebraico sotto il nazismo”.
Quelli di Napoli e Milano non sono e non saranno gli ultimi cortei di protesta per gli eccidi che si protraggono da anni nei confronti della popolazione palestinese. Anche il sottoscritto, indirettamente, ha partecipato. Quando avevo 16 anni, il secolo scorso.
Passano gli anni ma le situazioni più disperate permangono nel quadro del panorama internazionale, e anzi, peggiorano.