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Contro l’antisemitismo anche la voce di Spielberg

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Dopo le numerose manifestazioni che si sono svolte in tutto il mondo ora anche a Bruxelles e a Berlino si scende in piazza al grido di “Mai più è ora”, in sostegno alle comunità ebraiche dopo la recente escalation di violenze antisemite in tutta Europa.

Migliaia di persone in tutta Europa sono scese nelle piazze e per le strade con la forza e il coraggio di esprimere la propria solidarietà alla comunità ebraica. Dopo le manifestazioni a Parigi, Londra, Roma e altre città del mondo, domenica 10 dicembre a Bruxelles si è tenuta una marcia “nazionale e civica” contro l’antisemitismo.

 L’evento è stato organizzato dal Comitato di coordinamento delle Organizzazioni Ebraiche in Belgio (Ccojb) insieme alla Lega belga contro l’antisemitismo e al Forum delle organizzazioni ebraiche di Anversa, in quella che è allo stesso tempo la giornata internazionale dei diritti umani, proprio per sottolineare il diritto a praticare liberamente il proprio Credo.

“L’obiettivo di questa marcia è mostrare alla comunità ebraica che non è sola”, ha spiegato Yves Oschinsky, presidente della Ccojb. “Sia all’estero che qui, abbiamo notato un numero crescente di segnalazioni di atti antisemiti”, ha detto Oschinsky, ricordando in particolare la recente profanazione di almeno 85 tombe ebraiche in un cimitero vicino alla città di Charleroi.

L’Ocam, l’organismo governativo incaricato dell’analisi delle minacce, ha riferito dell’ aumento dell’antisemitismo in Belgio dal 7 ottobre. “Se l’Ocam, che di solito è molto riservata, lancia l’allarme, penso che ciò dimostri che c’è pericolo in casa”, ha affermato  Joel Rubinfeld della Lega belga contro l’antisemitismo. La storia ha insegnato al mondo che quasi sempre la parola precede l’atto, ora bisogna agire a livello politico, ha spiegato Rubinfeld. 

Con il motto “Mai più è ora“, numerosi politici, artisti e celebrità di fama hanno invitato la popolazione a opporsi all’antisemitismo. Migliaia di persone si sono riunite anche nel cuore di Berlino.

La manifestazione organizzata dall’imprenditore berlinese Nicolai Schwarzer è sostenuta, tra gli altri, dal cancelliere Olaf Scholz. Partecipano anche il Presidente del Bundestag Bärbel Bas, il sindaco di Berlino Kai Wegner (Cdu) e l’ambasciatore israeliano Ron Prosor, oltre al pubblicista ebreo Michel Friedman, il cantante Herbert Grönemeyer e l’ex giocatore dell’Herthan Arne Friedrich. Presente anche il presidente del Consiglio centrale degli ebrei, Josef Schuster.

“L’obiettivo è inviare al mondo un segnale forte e inconfondibile, dal cuore della capitale, che nessuna forma di antisemitismo, odio o xenofobia sarà tollerata a Berlino o in qualsiasi altra parte della Germania”, ha dichiarato Schwarzer.

All’inizio del programma, sul palco principale, era prevista una preghiera congiunta di protestanti, cattolici, musulmani ed ebrei.

La Usc Shoah Foundation, fondata da Steven Spielberg nel 1994, sta raccogliendo testimonianze video delle atrocità commesse dai terroristi di Hamas contro gli israeliani il 7 ottobre, da aggiungere al suo patrimonio di video-testimonianze di sopravvissuti all’Olocausto. Lo ha spiegato lo stesso regista di Schindler’s List, che in occasione di un evento organizzato dalla Fondazione ha preso posizione sul conflitto tra Israele e Hamas.

“Non avrei mai immaginato di assistere a una barbarie così indicibile contro gli ebrei nel corso della mia vita”, ha detto Spielberg. Parlando a Fox News dell’iniziativa, il regista si è detto turbato dalla violenza perpetrata dai terroristi di Hamas contro gli israeliani, insieme all’ondata di antisemitismo che si sta diffondendo nel mondo negli ultimi tempi. Spielberg è convinto che l’iniziativa “garantirà che le voci dei sopravvissuti agiscano come un potente strumento per contrastare la pericolosa ascesa dell’antisemitismo e dell’odio”.

“I sopravvissuti all’Olocausto sono i più coraggiosi tra noi, e i loro resoconti sono una testimonianza duratura della resilienza dello spirito umano. Entrambe le iniziative – la registrazione delle interviste con i sopravvissuti agli attacchi del 7 ottobre e la raccolta continua di testimonianze sull’Olocausto – hanno lo scopo di mantenere la nostra promessa ai sopravvissuti: che le loro storie saranno condivise nello sforzo di preservare la Storia e di lavorare per un mondo senza antisemitismo o odio di qualsiasi tipo”, ha concluso il regista.

Fonte:ANSA)

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