L’operazione della Finanza arriva dopo le indagini avviate a seguito di una denuncia sporta da una vittima, la quale ha dichiarato di essersi rivolta al “Maestro” dopo aver affrontato un periodo di depressione( come succede spesso in questi casi).
I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno dato esecuzione ad un provvedimento, emesso dal G. I. P. del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio, che dispone l’applicazione della misura cautelare personale e reale nei confronti di un sedicente mago, esercente la propria attività a Reggio Calabria, ritenuto responsabile dei reati di truffa aggravata ed auto-riciclaggio.
Con tale provvedimento, l’ Autorità Giudiziaria ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti dell’indagato – fatte salve le successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento delle responsabilità, e anche il sequestro preventivo – finalizzato alla confisca – di oltre un milione e quattrocentomila euro, di una ditta individuale utilizzata per fornire ” consulenze esoteriche ” e di una stazione di servizio, ritenuti il frutto dei proventi delle plurime attività illecite attuate dal sedicente mago. L’odierna operazione scatta da complesse indagini avviate a seguito di una denuncia sporta da una vittima, la quale ha dichiarato di essersi rivolta al “Maestro” dopo aver affrontato un periodo di depressione dovuto alla perdita della madre, anch’essa in passato “seguita” dallo stesso mago.
Quest’ultimo, nel rappresentare alla donna che le restavano pochi mesi di vita e che ci fosse su di lei “una fattura”, per scongiurare i prospettati pericoli, la convinceva a seguire un percorso di incontri settimanali nonché ad acquistare polveri, liquidi contenuti in bottigliette di plastica e talismani, amuleti, conseguendo un ingiusto profitto per complessivi 11. 000 euro, corrisposti in contanti o addirittura attraverso ricariche poste-pay.
Le indagini, svolte dai Finanziari del Gruppo di Reggio Calabria anche attraverso numerosi accertamenti economico/finanziari, hanno poi consentito di scoprire un vero e proprio “modus operandi” illecito attuato dal sedicente mago.
Sulla base degli accertamenti svolti finora, che dovranno comunque trovare conferma nelle successive fasi giudiziarie, le indagini hanno evidenziato come quest’ultimo – approfittando della fragilità e della vulnerabilità delle sue vittime (convinte di essere colpite da negatività o sfortune da malocchio) e facendo leva su una delle tradizioni popolari più radicate consistenti nell’uso di amuleti, talismani e liquidi portafortuna venduti a peso d’oro – abbia posto in essere plurime condotte truffaldine nei confronti delle persone offese, inducendole a credere di superare i problemi e le difficoltà – falsamente paventate – grazie all’utilizzo dei predetti “rimedi”, proposti dietro corresponsione di somme di denaro (anche importi ingenti).
Nell’indagine risulta coinvolta anche la moglie del “Maestro”, indagata per riciclaggio per aver impiegato e sostituito i proventi derivanti dalle attività illecite del marito in iniziative economico-imprenditoriali (apertura della stazione di servizio) e finanziarie (acquisto di polizze e titoli di credito).
L’odierna operazione testimonia il costante lavoro esercitato dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria sul territorio – nel solco delle puntuali indicazioni dell’Autorità Giudiziaria reggina – a tutela del rispetto delle specifiche norme previste per contrastare quei fenomeni connotati da forte pericolosità sociale, come ad esempio le truffe in danno di persone fragili, appartenenti alle fasce più deboli della popolazione.
Tra le tante doti che il mago sicuramente affermava possedere, gli sarà mancata di certo la preveggenza!