Home Cronaca Sono passati 3 anni dalla scomparsa di Alessandro

Sono passati 3 anni dalla scomparsa di Alessandro

126
0

Alessandro Venturelli, all’epoca 20enne, ha fatto perdere le sue tracce il 5 dicembre di tre anni fa. Da allora i genitori non hanno mai smesso di cercarlo.

Del giovane sassolese ventenne all’epoca della scomparsa non si hanno più notizie.

E’ stato avvistato in Emilia Romagna, ma senza successo, si è cercato nelle zone vicine alla sua casa, e si è persino fatto avanti il mistero di una psico-setta fin anche a cercarlo in Olanda e forse anche nella zona del napoletano. Purtroppo, finora, nulla di fatto.

Nonostante l’inesorabile corso del tempo, i genitori di Alessandro – Roberta Carassai e Roberto Venturelli – si sono sempre impegnati a mantenere alta l’attenzione sulla sua scomparsa. In questi tre anni, questi straziati genitori non hanno mai smesso di cercarlo, ma nel giugno scorso la Procura ha avanzato la richiesta di archiviazione del caso. Nonostante l’apertura di un fascicolo per sequestro di persona, infatti, le ricerche non hanno dato alcun esito positivo, e l’ipotesi dell’allontanamento volontario sembra sia la più verosimile. Una ipotesi, questa, mai accettata dalla famiglia, che lo ha ribadito recentemente, sottolineando il totale senso di abbandono da parte delle istituzioni che da tempo li accompagna e attanaglia.

In occasione di questo triste anniversario, la mamma Roberta ha affidato alla sua bacheca social un pensiero forte, ma al contempo pieno di speranza. “Tre anni di angoscia senza fine”, ha scritto Roberta “[…] Sono tre anni in cui chiedo aiuto a uno Stato che per le persone scomparse non fa nulla… Sono tre anni in cui sbagliando mi sono fidata e affidata a chi si è fatto avanti offrendomi anche la più piccola speranza… Sono tre anni in cui le uniche persone con cui interagisco erano perfetti sconosciuti fino alla scomparsa di Alessandro… Sono tre anni che passo le miei notti nel divano e nel momento in cui chiudo la porta di casa la domanda è sempre quella: “Dove dormirai stanotte Alessandro?” Io sono qui che ti aspetto…”.

Già dal primo appello familiare, al primo reportage de ” Le Iene” al riguardo, ho provato un senso di infinita tristezza per questa situazione così assurda. Venire a conoscenza di “casi” del genere, dove anche la speranza è letteralmente l’ultima a morire, e dove allo stesso tempo persino la morte può diventare una certezza liberatoria per l’anima, fosse anche per una tomba su cui piangere, senza porsi, giorno dopo giorno, instancabilmente, l’interrogativo su dove sia la persona più amata sul pianeta, cosa stia facendo, in che condizioni vive, se sta bene.

E’ questo, il caso di Alessandro, un mistero che ha preso più piste di indagine, ma purtroppo, vuoi per volontà sua, vuoi per volontà di altri, non si riesce a venirne a capo. Sinceramente spero stia bene, anche se ovviamente andarsene via, così, senza un abbraccio, un addio, è più che strano, è terribilmente sospetto, soprattutto in un mondo dove il plagio mentale è una realtà subdola ma esistente.

Sola una cosa mi chiedo. Come è possibile che si possa “sparire” con tante telecamere, con la necessità (obbligata) di lasciare tracce informatiche e fisiche?

Alessandro non è l’unica persona ad essere svanita nel nulla, anche se le circostanze sono, di persona in persona, sempre diverse e mai uguali, per cui il dubbio resterà, e resterà la volontà di chi ama di cercare la Verità fino alla fine, oltre ogni ostacolo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui