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Qualità della vita 2023, Napoli scende al terzultimo posto: non per donne

In città e in provincia aumentano i reati predatori, la disoccupazione ed è negativo il saldo migratorio. Bene l’indicatore dell’offerta culturale. La prima provincia campana è quella di Benevento

Quale ragione fa scendere Napoli e la sua provincia al terzultimo posto nella classifica sulla qualità della vita stilata, annualmente, dal quotidiano ” Sole24Ore”? È al 105esimo su 107, perdendo sette posizioni rispetto all’anno passato. Incisivo il parametro «giustizia e sicurezza»: Napoli è decima su 107, soprattutto è prima per contrabbando di prodotti illeciti e “taroccati”, seconda per rapine a mano armata, con coltello e con violenza, terza per furti di autovetture di ogni tipo. È nuovamente prima per numero di pensioni di anzianità, ma è soprattutto ultima per qualità della vita delle donne. Per ricchezza diffusa e consumi è penultima (-14), per affari e lavoro quindi 71esima (-59), è al posto 102 della classifica per salubrità dell’ ambiente e servizi erogati. Per quanto riguarda l’ambito culturale e il tempo libero Napoli mostra orgogliosamente la sua ricchezza tipica che la fa scalare di 22 posizioni fino al 46esimo.  L’effetto scudetto sul turismo non è tenuto presente, Napoli è penalizzata – secondo l’indagine condotta dal Sole 24 ore – dalla densità abitativa, dalla criminalità predatoria di natura violenta in forte in ripresa, dagli scarsi dati occupazionali che deprimono la gioventù( e non solo) per la disoccupazione, e da un saldo migratorio davvero sfavorevole.

Le province campane

Per quanto riguarda le altre città della Campania, la prima in classifica è Benevento, 78esima (con un miglioramento di 4 posti), seguono poi Avellino 79esima (+5 posizioni), Salerno 88esima (+9), e Caserta 98esima (+1). 

L’indagine condotta dal Sole 24 ore

L’edizione dell’anno 2023 dà ampio spazio alle evidenti disuguaglianze sul territorio. L’analisi inquadra un Paese sempre più diviso, dal Pil pro-capite ai livelli di istruzione. La pandemia, le emergenze climatiche con le loro conseguenze ambientali, lo scenario internazionale aggravato da guerre, lo shock di tipo energetico e l’inflazione hanno mischiato le carte entropicamente e la distanza tra i territori più vivibili e quelli meno vivibili è aumentata notevolmente .
I 90 parametri statistici usati per l’indagine, di cui 46 aggiornati al 2022 e 36 al 2023, presentano una serie di novità adottate per stare al passo con i cambiamenti sociali in progresso: l’indice dei progetti finanziati dal Pnrr, l’indice della solitudine che influisce sul comportamento, le farmacie, le famiglie con “Isee” sotto i 7mila euro( reddito da sopravvivenza), il gender pay gap, consumo di farmaci contro l’obesità, lavoratori domestici e l’aumento delle temperature. 

Il Sole 24 ore ha magnificamente esposto la sua analisi con numeri e indicatori di vita nella sua consueta professionalità.

Personalmente, da partenopeo nato a pochi passi dal mare e avendo vissuto in una città bella ma contraddittoria come Napoli, posso affermare che come città metropolitana ha i suoi pregi e difetti, le sue mancanze e le sue ricchezze, la sua bellezza e la sua monnezza.

Bisogna viverla Napoli per poterne parlare, non di certo da turista( non basterebbe una vita intera);a volte, quando ancora ci vivevo mi veniva voglia di andarmene, di girare il mondo. Ora ne sento la mancanza, nonostante tutto. Per sentirmi meglio, sono andato a Mappatella e con una bottiglina di plastica ho raccolto acqua di mare, cristallina come mai ne avevo memoria.

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