E’ polemica sulle affermazioni del presidente della Cop28, il sultano arabo Ahmed al Jaber, ministro dell’Industria degli Emirati arabi Uniti e amministratore delegato della compagnia petrolifera statale degli Emirati Arabi Uniti, Adnoc. Come riportano The Guardian e il Center for Climate Reporting, Al Jaber ha affermato che “non esiste alcuna scienza” secondo cui è necessaria l’eliminazione graduale dei combustibili fossili per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi.
Al Jaber ha anche detto che l’eliminazione graduale dei combustibili fossili non consentirebbe realmente lo sviluppo sostenibile “a meno che non si voglia riportare il mondo nelle caverne”.Al Jaber ha fatto queste affermazioni rispondendo in modo alquanto irascibile alle domande di Mary Robinson, presidente del gruppo Elders ed ex inviato speciale delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico, durante un evento online sul web in diretta il 21 novembre.
la risposta di Guterres
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che ha parlato nelle scorse ore proprio dal palco del Summit, si è rivolto con toni perentori verso Sultan Al Jaber: “Affermazioni assolutamente preoccupanti e sull’orlo del negazionismo climatico”. Inviato speciale degli Emirati Arabi per la lotta ai cambiamenti del clima , AL Jaber è da tempo nel mirino degli ambientalisti che lo accusano di conflitto di interessi, essendo il numero uno di Adnoc, la compagnia petrolifera statale degli Emirati, che fino al 12 dicembre 2023, riuniscono i leader dei governi, della società civile, dell’industria e della finanza in un momento fondamentale per valutare per la prima volta i progressi del mondo sull’Accordo di Parigi sul clima.
E’ una palese contraddizione quella che si sta verificando dove dovrebbero esserci coloro che hanno a cuore il bene dell’umanità.