Con un razzo “SpaceX ” ( Elon Musk) è stato lanciato il primo satellite spia militare della Corea del Sud, intensificando la corsa spaziale nella penisola dopo che Pyongyang (Corea del Nord) ha lanciato la sua prima sonda militare la settimana scorsa.
Il satellite da ricognizione di Seul, trasportato da uno dei razzi “SpaceX Falcon 9 “del magnate scientifico Elon Musk, è decollato dalla base spaziale americana di Vandenberg, in California .
“È una bellissima giornata per il lancio e il Falcon nove è decollato con successo dalla base della forza spaziale di Vandenberg”, ha detto un delegato di SpaceX durante la trasmissione live. Il razzo riportava la parola “Korea’.
Una volte messo in orbita con successo, la Corea del Sud avrà acquisito il suo primo satellite spia costruito a livello nazionale per monitorare l’area geografica confinante della Corea del Nord, dotata purtroppo di armi nucleari. Seul ha previsto di lanciare altri quattro satelliti spia entro la fine del 2025 per rafforzare la sua capacità ricognitive nel Nord. Programmata l’ orbita tra i 400 e i 600 chilometri dalla Terra, il satellite di Seul è in grado di rilevare un oggetto con definizione massima dei dettagli visivi fino ai 30 centimetri, secondo l’agenzia di stampa Yonhap.
Il lancio è avvenuto a meno di due settimane da quando Pyongyang (NK)aveva messo in orbita con successo il proprio satellite spia che avrebbe fornito immagini dettagliate dei principali siti militari americani e sudcoreani, addirittura foto della capitale italiana Roma. Tuttavia, non ha ancora reso pubblica nessuna delle immagini satellitari che afferma di aver acquisito. Il lancio del “Malligyong-1” da parte della Corea Nord è stato il terzo tentativo di Pyongyang di mettere in orbita un satellite di questa classe, dopo due fallimenti a maggio e agosto(!). Seul ha affermato che il Nord avrebbe ricevuto aiuto tecnico e know how (dati di costruzione ingegneristici) da Mosca, in cambio della fornitura di armi da utilizzare nella guerra della Russia con l’Ucraina.
Inoltre, la Corea del Nord minaccia di abbattere i satelliti spia degli Stati Uniti in risposta a “qualsiasi attacco” contro il proprio modello. Pyongyang afferma che un’operazione del genere sarebbe considerata incontrovertibilmente una “dichiarazione di guerra”, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale KCNA. Questa dichiarazione arriva dopo che un funzionario U.S.A. ha spiegato che Washington ha a sua disposizione vari “mezzi reversibili e irreversibili” per “privare un avversario delle sue capacità spaziali e contrastarlo”.
Non si è parlato in maniera esplicita di Corea del Nord, ma è chiara l’allusione a Pyngyang. “Se gli Stati Uniti tenteranno di violare il territorio legittimo di uno Stato sovrano”, allora Pyongyang “prenderà in considerazione l’adozione di misure di autodifesa per indebolire
o distruggere la vitalità dei satelliti spia americani”, ha avvertito un portavoce del Ministero degli Affari Esteri nordcoreano.
Kim-Jong-Un dimostra essere sempre più una minaccia per la sua stessa nazione e per il mondo intero, rappresentando quel genere di dittatura a base familiare che impone follemente regole di vita assurde con un modello militare ossessivo sempre pronto a premere il fatidico pulsante.