Le indagini hanno fatto emergere dettagli estremi: cure negate a migranti “affetti da epilessia” o “tumore al cervello”, tentati suicidi ripresi in video e uomini trascinati di peso
La Guardia di Finanza di Milano ha effettuato perquisizioni nel Centro di permanenza per i rimpatri di via Corelli, nel corso di una indagine per frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta.
Dalle indagini sono emersi dettagli estremi: cure negate a migranti “affetti da epilessia” o “tumore al cervello”( necessitando specifiche attenzioni medico-sanitarie), cibo “maleodorante, avariato e scaduto” pieno di vermi servito in mensa, tentati suicidi, migranti con problemi psichiatrici quali schizofrenia e altre patologie, che dormono in terra, uomini trascinati di peso contro la loro volontà. I P.M. vogliono ora fare luce sulla società Martinina srl, che gestisce il Cpr, e sui 4 milioni e 398mila euro dell’appalto della Prefettura il 10 ottobre 2022.
La Guardia di Finanza ha acquisito documenti, cartelle cliniche e liste di dipendenti attuali e passati della struttura. Il blitz è scattato alle prime ore di venerdì. Indagati la 73enne Consiglia Caruso (amministratrice della società) e il figlio 40enne Alessandro Forlenza (amministratore di fatto della srl di proprietà della moglie, Paola Cianciulli, non indagata).
Sotto l’attenzione dei P.M. gli “espedienti maliziosi e ingannevoli” per far apparire l’appalto (72 posti per migranti irregolari) “conforme agli obblighi”. I militari del Nucleo Pef hanno scoperto una realtà del tutto differente : i 40,18 euro a migrante al giorno non servirebbero, se non sulla carta, per prestare servizi e assistenza ai reclusi “affetti da epilessia, epatite, tumore al cervello, gravi patologie psichiatriche, tossicodipendenti”, patologie queste che richiedono costanza particolare e dettagliata. Tutti “considerati idonei alla vita in comunità ristretta” fra cui un 57enne algerino a cui è stata “asportata la milza nel 2018”. Negati o “largamente insufficienti”, si legge nel decreto di ispezione (videoregistrata), i “servizi pattuiti con la Prefettura” a cominciare dalle “prestazioni sanitarie specialistiche”.
Sospetti questi che andranno chiariti perché la società ha gestito anche il Cpr di Palazzo San Gervasio a Potenza e un centro a Taranto. Dal 2021-22 è al centro di denunce pubbliche ed esposti delle associazioni Naga, Asgi e la “Rete No ai Cpr – Mai più lager”, che hanno pubblicato il report “Delle pene senza delitti’ dopo l’accesso al centro con l’allora senatore Gregorio De Falco il 29 maggio 2022. La Prefettura ha riferito di aver già multato la Martinina per le “condotte ritenute contrarie agli obblighi contrattuali”.
Resta da vedere quali saranno gli esiti dell’inchiesta, ma soprattutto, quale sarà la destinazione , o meglio, il destino dei poveri migranti affetti da patologie cosi gravi da aver bisogno di strutture idonee e cure migliori. Questa vicenda non sarà di certo l’ultimo visto il “business” che negli ultimi anni i flussi irregolari hanno generato all’interno dell’Italia.