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Anziana sequestrata e derubata mentre si reca in Chiesa

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E’ stata letteralmente sequestrata, le hanno serrato la bocca per non emettere il benché minimo urlo e l’hanno spinta con forza verso l’interno. Un’azione criminale davvero brutale, aggravata non solo dalla violenza in sé (che in questa società disastrata e corrotta è la scorciatoia comportamentale e anomica per eccellenza), ma dal fatto che la vittima in questione è un’anziana donna di ben 84 anni.

E’ accaduto ad Ariano Irpino, dove una signora anziana è stata vittima impotente di un sequestro di persona mentre si recava in Chiesa in compagnia del marito.

Durante l’aggressione, perché qui non stiamo parlando di un semplice furto ma di una violenza gratuita e scelerata, la donna ha perso l’anello nuziale e una collana. Questo rende l’idea della forza fisica adoperata per commettere il crimine verso chi non può minimamente reagire. I malviventi erano a corto di soldi contanti, e hanno probabilmente scambiato la povera vecchina per un bancomat ambulante senza badge, estorcendole poche centinaia di euro.

Sulla vicenda sono aperte le indagini da parte delle Forze dell’Ordine.

Esperienza terribile e sicuramente traumatica a livello psicologico per la signora anziana, evidentemente turbata per l’accaduto; l’ottuagenaria signora è stata ricoverata presso il Pronto Soccorso a causa dello strattonamento e dell’evidente debolezza che caratterizza le persone anziane.

Sul fatto mi preme dire, avendo assistito da bambino allo scippo perpetrato nei confronti di mia madre, che questi “esseri umani” che compiono crimini di siffatta violenza verso le donne, innanzi tutto, ma più in generale verso chi non ha la possibilità di difendersi adeguatamente, che il “segno” impresso come un marchio, nell’animo delle loro vittime, nel ricordo dell’orribile violenza subita, resta indelebile nel corso degli anni, anche di chi impotente assiste all’accaduto. Dire “vergogna, che schifo” è troppo poco. Certo, abbiamo gli operatori delle Forze dell’Ordine che fanno il possibile ed è apprezzabile lo sforzo profuso per contrastare crimini efferati di tale entità, ma la percezione di sicurezza è tale che la paura ci segue e non ci lascia. Proprio come i predatori con le loro prede.

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