Operazioni sui depositi di risparmio, prelievi e movimenti sui conti. E’ così che agiva la direttrice dell’ufficio postale finita oggi in manette dopo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Capua in sinergia con il servizio Antifrode di Poste Italiane. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, l’indagata, sfruttando le sue abilitazioni da direttrice, riusciva ad accedere ai vari conti e ad effettuare le operazioni che desiderava, come il trasferimento di denaro, o il prelievo.
A quanto si apprende, le vittime erano perlopiù persone anziane, o comunque fasce deboli. Correntisti, quindi, che avevano poca praticità con i meccanismi digitali e finanziari, le quali sembra avessero un rapporto di fiducia con la direttrice finita in manette. Questo si evince anche dal fatto che la donna, una volta avuto contezza delle attività investigative in corso, aveva esortato telefonicamente (ovvero per il tramite di terzi), le persone offese a non rilasciare informazioni alle autorità inquirenti.
Le indagini innescate dalla denuncia di un correntista che, accortosi di qualcosa di strano, si era rivolto alla Guardia di Finanza. Le fiamme gialle hanno quindi avviato un’attività investigativa, in collaborazione con il servizio Antifrode di Poste Italiane, il cui aiuto è stato prezioso per ricostruire i vari movimenti sui conti.
La donna è accusata di peculato e autoriciclaggio, per la Procura di Santa Maria Capua Vetere si sarebbe appropriata illegalmente di 600mila euro sottraendoli ad ignari correntisti. Ora è ristretta ai domiciliari.