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Un fisco più leggero sulle Pmi nel 2022,

Un fisco più leggero sulle piccole imprese nel 2022.

Scende di 7 punti percentuali e mezzo il “total tax rate”, che misura il rapporto tra le tasse, al netto di deduzioni ed esenzioni, e i profitti delle aziende. A determinare ciò sono stati la rimodulazione dell’Irpef del 2022, la parziale eliminazione dell’Irap e la deducibilità totale dell’Imu dal reddito d’impresa. Per sopportare gli oneri tributari, poi, serve un mese di lavoro in meno rispetto al 2019. I dati emergono dallo studio “comune che vai, fisco che trovi” condotto dall’osservatorio della Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa), presentato ieri durante un convegno che ha visto la partecipazione del viceministro all’economia Maurizio Leo.

Il total tax rate sulle piccole imprese nel 2022 risulta pari a 52,7%, contro il 60,2% del 2021. Un calo di ben 7,5 punti, di cui 5,1 sono attribuibili all’eliminazione dell’Irap per imprenditori individuali e autonomi, come sottolinea Claudio Carpentieri, responsabile politiche fiscali della Cna. Il merito di un tale alleggerimento fiscale, prosegue Carpentieri, è da ricercare anche nella deducibilità al 100% dal reddito d’impresa dell’Imu e dalla rimodulazione delle aliquote Irpef intervenute nell’anno. Il tasso riprende una grandezza della banca mondiale, ma la Cna la calcola su imprese minori, costruendo la percentuale su un’impresa individuale con 5 dipendenti, 430 mila euro di ricavi e 50mila euro di reddito. Calano poi i giorni di lavoro che servono per pagare le imposte dovute, il c.d. “tax free day” da cui si comincia a produrre per sé. Se nel 2019 serviva lavorare fino al 9 agosto per coprire gli oneri fiscali, nel 2022 per le piccole imprese basta lavorare fino al 10 luglio, una riduzione di quasi un mese ancora una volta ascrivibile alle modifiche al sistema apportate nell’anno.

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