Il Garante della privacy ha dato l’ok allo schema di decreto che dà attuazione alla direttiva whistleblowing, che mira a tutelare chi denuncia gli illeciti.
Hai mai sentito parlare di direttiva whistleblowing? Si tratta di una direttiva europea, recentemente recepita dall’Italia, che ha lo scopo di tutelare e incentivare chi segnala, in modo riservato e protetto, eventuali illeciti riscontrati. Lo scopo è quello di incentivare le denunce e le segnalazioni di violazioni senza mettere a rischio chi si espone per denunciare.
A tal proposito, è arrivato solo ora il parere favorevole del Garante privacy sullo schema di decreto legislativo che dà attuazione alla direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, ossia la direttiva whistleblowing. Lo schema di decreto riconduce ad un unico testo normativo la disciplina relativa alla tutela delle persone che segnalano violazioni di norme, tra le quali quelle in materia di protezione dati, di cui siano venute a conoscenza in ambito lavorativo, sia pubblico che privato. Dall’ambito di applicazione del decreto sono escluse contestazioni o rivendicazioni di carattere personale nei rapporti individuali di lavoro o di impiego pubblico e le segnalazioni di violazioni in materia di sicurezza nazionale o di appalti relativi ad aspetti di difesa o sicurezza nazionale.
Lo schema di decreto legislativo recepisce pressoché tutte le indicazioni fornite dall’Autorità al Governo nell’ambito dei lavori preliminari alla stesura del testo attuale, con particolare riguardo alla nozione di violazione, al perfezionamento degli obblighi di riservatezza, alla revisione del termine massimo di conservazione della documentazione. Lo schema prescrive che il canale di segnalazione deve garantire la riservatezza assoluta del segnalante, delle persone coinvolte e del contenuto della segnalazione stessa (anche mediante il ricorso alla crittografia).