Dal sesto Rapporto agromafie e caporalato emerge come nel 2021 siano stati circa 230mila gli occupati impiegati irregolarmente nel settore primario (55mila donne), oltre un quarto del totale, con una fetta consistente di stranieri non residenti impiegati in agricoltura.
Il rapporto è stato redatto dall’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai-Cgil. Il lavoro agricolo subordinato non regolare è radicato in Puglia, Sicilia, Campania, Calabria e Lazio con tassi di oltre il 40%, ma nel Centro-Nord le percentuali sono tra il 20 e il 30%.