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Toto ministri: vediamo qualche possibile nome del nuovo governo Meloni

Entra nel vivo la trattativa interna al centrodestra in vista dell’elezione dei presidenti delle Camere. E per la seconda carica dello Stato è ‘duello’ tra i due vice presidenti del Senato in carica, con Fratelli d’Italia che spinge per l’elezione di Ignazio La Russa e la Lega che punta su Roberto Calderoli.

Il partito di Matteo Salvini insiste sulla candidatura dell’ex ministro della Semplificazione: lo ha confermato anche il capogruppo alla Camera uscente, Riccardo Molinari, dato in pole come candidato a Palazzo Montecitorio, in caso La Russa dovesse spuntarla sul collega di partito a Palazzo Madama.

“Noi come Lega stiamo lavorando affinché Roberto Calderoli diventi presidente del Senato”, ha risposto Molinari ai cronisti che gli chiedevano se fosse in corsa per la guida di Montecitorio. Del nodo hanno discusso gli stessi La Russa, Calderoli, insieme a Licia Ronzulli e Alberto Barachini in una riunione in via della Scrofa.

Nel pomeriggio poi Salvini ha raggiunto Silvio Berlusconi a Villa Grande. Lo stallo nella trattativa sulle presidenze delle Camere si ripercuote sulla negoziazione in vista della formazione del governo, ancora più complicata. A metà mattina, la Lega diffonde una nota a commento delle indiscrezioni di stampa sull’ipotesi di un ‘trasloco’ di Giancarlo Giorgetti dal Mise al Mef.

“Per la Lega sarebbe motivo di grande soddisfazione e orgoglio occuparsi con un ruolo rilevante anche di Economia e Finanze”, si sostiene. “Donne e uomini del partito di Matteo Salvini hanno già ricoperto prestigiosi incarichi di governo dimostrando il proprio valore in settori strategici come Interno, Infrastrutture, Sviluppo Economico, Politiche Agricole, Transizione Ecologica, Turismo, Persone con Disabilità o Autonomie. È un onore che in queste ore arrivino nuovi e significativi riconoscimenti che testimoniano la centralità e l’affidabilità della Lega”.

Tradotto: non lo abbiamo chiesto noi, ma se veramente vi e’ l’intenzione di nominare Giorgetti al Mef, si vada avanti, nessuno si opporrebbe. Per la verità, bloccato dai cronisti, dopo l’accoglienza alla Camera, il diretto interessato risponde con una sonora risata a chi gli chiede se farà il ministro dell’Economia.

“Giorgetti potrebbe fare anche il generale della forze armate, tutto potrebbe fare Giorgetti, e’ un mio amico, non c’e’ ruolo che non possa svolgere”, risponde invece ai cronisti La Russa.

A creare ulteriore confusione la nota diffusa da Azione. “Giorgetti presidente della Camera sarebbe una figura perfetta, di assoluta garanzia istituzionale e di grande equilibrio”, scrive il partito di Carlo Calenda, da alcuni mesi inedito ‘tifoso’ del vice di Salvini, che potrebbe ambire alla carica. Ancora in ballo ci sono tutte le caselle del governo da riempire.

Il nodo delle presidenze dovrà essere sciolto in un vertice tra i leader della coalizione da tenersi prima di giovedì alle 10 e 10:30 quando sono convocate Camera e Senato per l’elezione dei presidenti. Il segretario leghista ha nel tempo rivendicato per il suo partito i ministeri di Interno, Infrastrutture, Agricoltura, Affari regionali e Famiglia.

Tra i nomi dei possibili ministri, oltre al suo, vi sono in ballo quelli di Gian Marco Centinaio, Edoardo Rixi, Erika Stefani, Giulia Bongiorno, Lorenzo Fontana. Dal canto suo, il Cavaliere, non interessato alla partita delle presidenze della Camere vorrebbe per FI i dicasteri Economia, Giustizia e Mise. E come ministri Antonio Tajani e Licia Ronzulli. 

AGI

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