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Caro prezzi, salgono ancora gli alimenti di prima necessità

Nei prossimi mesi il costo del primo potrebbe superare il secondo, più pregiato. Le raffiche di rincari iniziate con lo scoppio della guerra in Ucraina hanno coinvolto però più settori: a settembre si è registrato in media un balzo del 60,5% rispetto allo scorso anno. Il burro aumenta del 38%,1, il riso del 26,4%. Nel caso dell’elettricità la cifra è tripla: +103,4%. Le associazioni di consumatori chiedono in aiuto bonus e taglio dell’Iva.

L’impennata dei prezzi non si arresta: nella lista degli aumenti più forti per i prodotti alimentari è in testa ancora una volta l’olio di semi, che costa ormai come l’olio di oliva. Ma il primo potrebbe salire ancora e superare il secondo (più pregiato) se nei prossimi mesi l’emergenza gas e materie prime dovesse proseguire.

Anche un altro condimento ritenuto “povero” come la margarina segna rincari consistenti con un +26,5%. L’ondata di aumenti preoccupa soprattutto perchè colpisce tutti beni di prima necessità, dall’energia ai generi alimentari, rendendo di fatto impossibile per le famiglie più svantaggiate far quadrare i conti e per quelle un po’ più abbienti sottrarsi a un’emorragia che rischia di bruciare i risparmi e paralizzare i consumi.

Le raffiche di rincari sono partite con lo scoppio della guerra in Ucraina. In media, a settembre si è registrato un balzo del 60,5% rispetto allo scorso anno. Nel caso dell’elettricità il rincaro è a tripla cifra: ha infatti superato il raddoppio nel giro di un anno con un +103,4%.

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