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A Cernobbio leader politici a confronto

ANTONIO TAJANI MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI ENRICO LETTA CARLO CALENDA VALERIO DE MOLLI

E’ stato il primo confronto tra i leader dei partiti più rappresentativi. Una sorta di prima tribuna elettorale. Dieci minuti a testa per esporre le proprie proposte e tentare di conquistare la platea di imprenditori del Forum Ambrosetti di Cernobbio con domande a porte chiuse. Seduti allo stesso tavolo cinque leader delle principali forze politiche, più Giuseppe Conte in videocollegamento. Tante rassicurazioni, promesse e slogan elettorali. Poco spazio all’approfondimento, invece, particolare che non è sfuggito alla platea di Cernobbio, dove gli occhi erano puntati soprattutto sulla presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Il leghista Matteo Salvini si è presentato con alcune slide tra lo stupore di Giorgia Meloni. “Un ragionamento sullo strumento delle sanzioni alla Russia che non funzionano credo che sia doveroso”, ha detto Salvini, che ha però sottolineato che “il Paese deve rimanere stabilmente nelle alleanze di cui fa parte come l’Ue e la Nato”, che “si va avanti con la via punitiva per il regime aggressore anche se serve uno scudo europeo per i Paesi membri. Meloni ha precisato che nel centrodestra “ci sono differenze e sfumature”, ma una “visione” unica.

Il coordinatore di Fi, Antonio Tajani, ha giurato che “non lasceremo mai il centrodestra”, mentre il leader del terzo polo, Carlo Calenda, forse il più applaudito dagli imprenditori in sala, è certo del contrario: “Si detestano tutti, si sfascerà e se noi prendiamo molti voti cerchiamo di tenerci Draghi”, parlando del progetto del centro destra.

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